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Il 16,3% dei campioni tessili ha almeno una sostanza vietata

Dati progetto europeo con Associazione tessile e salute Biella

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 13 NOV - Su 160 articoli testati il tasso di non conformità è risultato del 16,3% e su un totale di 2.374 test eseguiti l'1,8%. Il principale Paese d'origine dei prodotti non conformi è risultata la Cina. Le principali sostanze non conformi (al di sopra dei limiti di legge) sono risultate Cromo esavalente, Nickel rilasciato, Ftalati, Npeo (nonilfenoli etossilati), Sccp/Mccp (paraffine clorurate a catena corta), Ipa (idrocarburi aromatici policiclici) e metalli pesanti. In pratica sostanze dannose per l'ambiente o per le persone e in molti casi cancerogene per contatto o per inalazione. I risultati sono del progetto Reach4Textile sono stati presentati ufficialmente al meeting annuale di Eupcn (Eu Product Compliance Network) e a una riunione dell'Echa (l'Agenzia europea per le sostanze chimiche) e vengono ora diffusi dall'Unione industriale biellese.
    A illustrare i resoconti tecnici del progetto sono stati il centro tecnologico belga Centexbel (capofila del progetto) e l'Organizzazione europea dell'industria tessile e dell'abbigliamento (Euratex), in rappresentanza degli altri due partner di progetto, l'Associazione nazionale tedesca del tessile e della moda (Textile und Mode T+M) e l'Associazione Tessile e Salute, nata nel 2001 a Biella.
    "L'elevata numerosità (16,3%) dei campioni con almeno una sostanza vietata, di provenienza quasi esclusivamente extra europea, conferma le preoccupazioni già emerse in altre campagne di controllo da parte di ong e conferma la necessità di implementare i controlli, da oggi resi più efficaci grazie agli strumenti di valutazione del rischio elaborati con il progetto Reach4Textiles" commenta Marco Piu, direttore Tessile e salute.
    (ANSA).
   

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