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Fumo, 6 italiani su 10 hanno pensato di smettere

La quota maggiore ha tentato per poi ricominciare

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 NOV - I documenti ufficiali del ministero della Salute o dell'Organizzazione mondiale della Sanità sono considerati la fonte più affidabile per ricevere informazioni sui rischi connessi al fumo: lo pensa il 37,1% dei fumatori. È quanto emerge dai risultati di una indagine condotta dal Censis, con il contributo di Philip Morris Italia, su un campione di circa 1.300 fumatori italiani dai 18 anni in su, allo scopo di analizzare i livelli di conoscenza e le valutazioni dei fumatori specie sui prodotti senza combustione, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Seguono il medico curante (27,2%) e internet (12,6%). Il 37% segnala di essere stato invitato dal medico a smettere del tutto di fumare, ma non è irrilevante la percentuale di quanti affermano di non avere mai parlato della propria abitudine al fumo con il medico (21,1%). Il 61% ha pensato di smettere di fumare, il 17,2% senza averci mai provato, mentre la quota maggiore ha tentato per poi ricominciare (43,8%). L'8% circa (percentuale che sale al 13,3% tra gli utilizzatori di e-cig e al 9,9% tra i consumatori di prodotti a tabacco riscaldato) non ha smesso di fumare, ma è passato ai prodotti alternativi. Il 22% dei fumatori (il 24,7% tra gli utilizzatori di sigarette tradizionali) ha ridotto le quantità, mentre l'8,6% (l'11,9% tra gli utilizzatori di sigarette tradizionali) afferma invece di non aver mai pensato di smettere di fumare e che non ne ha alcuna intenzione. (ANSA).
   

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