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La pandemia cambia i pasti dei giovani, disagio per 1 su 5

Scelte più salutari ma in troppi non fanno colazione, studio

Redazione Ansa

Anche le abitudini alimentari dei giovani sono state "colpite" dalla pandemia, ma le conseguenze non sono tutte negative. Infatti una ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ANBI Emilia Romagna, Consorzio di Bonifica di Piacenza e CREA suggerisce che durante la pandemia i ragazzi hanno aumentato i consumi di cibi sani, poveri di zuccheri e con meno sale, inoltre sono più attenti alla provenienza dei cibi. Di contro sembra dilagare la pessima abitudine di saltare la colazione e per quasi un intervistato su 5 (16%) il cibo è vissuto come un problema, un potenziale campanello dall'allarme per il rischio di disturbi alimentari, acuito anche dal profondo senso di solitudine che attanaglia i giovani tra lockdown, quarantene e restrizioni che limitano la socialità, importantissima in questa fase della vita.

Lo studio ha coinvolto 482 studenti di 14-19 anni, delle scuole superiori dell'Emilia-Romagna con l'obiettivo di capire se e in che modo è cambiata l'alimentazione dei giovani durante la pandemia. Il progetto continuerà nei prossimi 3 anni e che indagherà altri aspetti del rapporto tra giovani e alimentazione. (ANSA).
   

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