(ANSA) - ROMA, 17 MAG - Lavorare più di 55 ore a settimana
aumenta il rischio di morte per malattie cardiache e ictus. A
quantificare il danno è uno studio dell'Organizzazione mondiale
della sanità e dell'Organizzazione internazionale del lavoro
(Ilo) pubblicato oggi sulla rivista Environment International,
che punta il dito su come la pandemia Covid-19 stia rafforzando
in modo preoccupante la tendenza a lavorare troppe ore.
Con la pandemia, ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus,
direttore generale dell'Oms, "il telelavoro è diventato la norma
in molti settori, spesso offuscando i confini tra casa e lavoro.
Inoltre, molte aziende sono state costrette a ridimensionare o
chiudere le loro attività per risparmiare denaro e le persone
che continuano a impiegare finiscono per lavorare più a lungo
ore". Gli autori hanno sintetizzato i dati di dozzine di studi
precedenti all'emergenza Covid, che hanno coinvolto centinaia di
migliaia di partecipanti. Lo studio conclude che lavorare 55 ore
o più a settimana è associato a un aumento stimato del 35% del
rischio di ictus e del 17% del rischio di morte per cardiopatia
ischemica rispetto a programmi di 35-40 ore di lavoro a
settimana. Solo nel 2016, ad esempio, Oms e Ilo stimano che
398.000 persone sono morte per ictus e 347.000 per malattie
cardiache dopo aver lavorato almeno 55 ore a settimana. Tra il
2000 e il 2016 il numero di decessi per malattie cardiache
legate a orari di lavoro prolungati è aumentato del 42%, cifra
che si attesta al 19% per gli ictus. E la pandemia ha peggiorato
la situazione. Uno studio del National Bureau of Economic
Research in 15 paesi ha mostrato, infatti, che il numero di ore
di lavoro è aumentato di circa il 10% durante i lockdown. Il
telelavoro, infatti, rende più difficile disconnettere i
lavoratori. Inoltre la pandemia ha aumentato la precarietà del
lavoro, che, in tempi di crisi, tende a spingere chi ha
mantenuto il proprio a lavorare di più. (ANSA).
Oms,lavorare più di 55 ore a settimana aumenta rischio morte
Analisi condotta con Ilo,la pandemia ha spinto a lavorare di più