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Progetto Fridha, al via collaborazione tra Italia e Francia

Riguardo a diagnostica e chirurgia dell'apparato digerente

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 09 GEN - Potenziare la collaborazione sanitaria transfrontaliera, creare formazione reciproca per medici e infermieri, aumentare la capacità di fornire prestazioni per rispondere ai bisogni delle comunità che condividono un territorio simile, ampliare le dotazioni tecnologiche. Sono questi i cardini del progetto Interreg Francia-Italia Fridha (Formazione e rete integrata di ospedali alpini) che si propone di migliorare l'offerta di servizi sanitari nel settore della diagnostica delle patologie dell'apparato digerente e, quando necessario, il trattamento chirurgico assistito da robot per alcune di queste.
    Il progetto ha avuto un finanziamento complessivo di un milione e 340.000 euro, di cui 738.750 euro riservati alla Valle d'Aosta. L'iniziativa origina dall'accordo un anno fa tra l'Usl della Valle d'Aosta e l'ospedale di Sallanches "per costruire le basi di una rete di collaborazione sulle specifiche esigenze e creare circuiti innovativi per prendere in carico pazienti e formare personale". In particolare la convenzione "è servita a mettere in campo e collaudare la procedura internazionale per il passaggio, la presa in carico, il monitoraggio, la gestione amministrativa dei pazienti".
    A ottobre l'approvazione del progetto Fridha grazie al quale i partner potranno lavorare insieme in modo integrato per offrire ai pazienti valdostani che devono effettuare esami diagnostici dell'apparato digerente, a fronte di liste di attesa molto lunghe, la possibilità di fruire del servizio sanitario pubblico eseguendo l'esame negli Hôpitaux du Pays du Mont-Blanc, e ai pazienti francesi che devono essere sottoposti a interventi chirurgici legati alle patologie dell'apparato digerente, la possibilità di essere operati con tecniche assistite da robot all'ospedale di Aosta.
    "L'approccio transfrontaliero - spiega il direttore generale dell'Usl, Massimo Uberti - consente di mettere in rete i servizi sanitari di due strutture ospedaliere vicine, che possono integrare reciprocamente risorse umane con adeguate competenze, tecnologie e strumentazioni e i servizi amministrativi e di assistenza per migliorare l'erogazione di prestazioni e sostenersi nella risoluzione delle criticità. Con una cifra importante l'Europa ha deciso di finanziarci un progetto che presenta solo vantaggi per i cittadini offrendo opportunità aggiuntive per visite e esami e ai professionisti della sanità formazione su metodiche specifiche, come quelle robotiche".
    (ANSA).
   

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