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Covid, in Italia +44% casi in 7 giorni, da 14.866 a 21.309

Monitoraggio, "infezione bassa ma in aumento da 3 settimane". Vaia: ''Il trend non desta allarme ma richiede prudenza'

Foto di archivio

Redazione Ansa

Crescono a 21.309 i nuovi casi, in aumento rispetto agli 14.866 della scorsa settimana (+44%), secondo quanto emerge dal bollettino settimanale del Ministero della Salute e dell'ISS dove si legge che "l'infezione si mantiene bassa seppur in aumento da tre settimane". Sale anche l'incidenza a 31 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 24 della scorsa settimana. Lieve crescita dei ricoveri in Area medica al 3% rispetto al 2,7% della scorsa settimana con un totale di 1.872 posti letto occupati. Cresce lievemente l'occupazione delle terapie intensive (0,6% rispetto allo 0,4% della precedente rilevazione) dove sono ricoverate 49 persone.  La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia degli anziani con più di 90 anni (69 casi per 100.000 abitanti), "in aumento rispetto alla settimana precedente" e "l’incidenza è in aumento anche in tutte le altre fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 56 anni, sostanzialmente stabile rispetto alle settimane precedenti". La percentuale di reinfezioni è in aumento e intorno al 39%.

La circolare del ministero - Niente tamponi Covid per gli asintomatici che arrivano al Pronto soccorso, mentre per i sintomatici scattano i test, anche per la ricerca di altri virus (influenzali A e B, VRS, Adenovirus, Bocavirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali, Rhinovirus, Enterovirus). Lo indica la nuova circolare del Ministero della Salute, firmata dal direttore della prevenzione Francesco Vaia "esaminato l'attuale andamento clinico-epidemiologico". Previsto il tampone nei trasferimenti da una struttura all'altra e nelle Rsa. In caso di sintomi si indica di evitare l'ingresso nelle strutture sanitarie.

Vaia. "L'attuale andamento clinico-epidemiologico non desta allarme, ma richiede attenzione e misure di prudenza". Lo afferma il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia, in una dichiarazione che accompagna il bollettino settimanale sulla situazione epidemiologica da Covid 19 nel periodo 31 agosto - 6 settembre. "Il Ministero, nell'interesse primario della tutela dei cittadini più fragili, si muove in una duplice direzione: da una parte misure di protezione e prevenzione per la tutela e sicurezza sia dei pazienti che degli operatori e dall'altra predisposizione di una campagna di vaccinazione annuale che punti a proteggere coloro che in passato sono stati più colpiti da COVID: anziani, fragili, immunocompromessi", sottolinea Vaia.

L'Oms. "Continuiamo a vedere trend preoccupanti di Covid-19 in vista della stagione invernale nell'emisfero settentrionale. Le morti stanno aumentando in alcune parti del Medio Oriente e in Asia. In Europa aumentano i ricoveri in terapia intensiva e le ospedalizzazioni crescono in molte regioni. Inoltre i dati sono limitati". Così il direttore dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, che durante una conferenza stampa tenutasi a Ginevra ha precisato: "Solo 43 Paesi, meno di un quarto degli aderenti all'Oms, riportano le morti e solo 20 riportano informazioni sulle ospedalizzazioni".

Dall'inizio di luglio gli indicatori mostrano che i contagi di Covid si sono quadruplicati, i ricoverati sono raddoppiati e da Ferragosto sono aumentati anche i tamponi notificati e soprattutto la percentuale di tamponi positivi è sempre cresciuta fino a quasi il 10%. E' quanto emerge da un report a firma dell'epidemiologo Cesare Cislaghi sull'andamento del virus in Italia negli ultimi 2 mesi. "Questa è la situazione in Italia oggi che peraltro trova un riscontro simile in diversi paesi stranieri - rileva Cislaghi -. Molti danno la colpa di tutto ciò alle nuove varianti più diffusive; può essere ma è troppo facile dar la colpa al virus che muta quando invece si è deciso di eliminare qualsiasi precauzione per isolare i contagi". Secondo l'epidemiologo, "non è il caso di suscitare gravi allarmismi, però ci sembrerebbe giusto ormai avvisare la popolazione che sarebbe opportuno che tornasse ad avere un po' di precauzioni per difendersi dal contagio.
   

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