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Tumori: in Italia 149 centri di ricerca ma urgono più risorse

Censimento strutture che fanno sperimentazioni, oltre 50% al Nord

Foto di archivio

Redazione Ansa

Sono 149 in Italia i centri di ricerca che conducono sperimentazioni cliniche in oncologia, più della metà al nord, ma se i nostri studi risultano all'avanguardia, ancora insufficienti sono le risorse ed il personale. La fotografia è scattata dal primo 'Annuario dei Centri di Ricerca Oncologica in Italia', promosso dalla Federation of Italian Cooperative Oncology Groups (Ficog) e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). Si tratta di un vero e proprio censimento delle strutture che realizzano sperimentazioni sui tumori nel nostro Paese, presentato oggi al Ministero della Salute in occasione della prima Giornata Nazionale dei Gruppi Cooperativi per la Ricerca in Oncologia promossa da Ficog, un evento che si celebrerà ogni anno per sensibilizzare i cittadini sull'importanza dei trial clinici indipendenti.
    Dei 149 centri censiti che conducono ricerche cliniche in oncologia, il 91% ha una radiologia accreditata in sede, il 76% è dotato di un'anatomia patologica e il 68% di un laboratorio di biologia molecolare. Quasi la metà dei centri (69) svolge fra 10 e 40 sperimentazioni l'anno, e 29 strutture superano i 40 trial.
    Restano però forti criticità nella disponibilità di personale: il 67% (100 centri) è privo di un bioinformatico, il 48% (72) non può contare sul supporto statistico. E sono troppo pochi i coordinatori di ricerca clinica (data manager) strutturati. Sono carenti anche le strutture informatiche e solo il 40% può utilizzare un sistema di elaborazione di dati. Inoltre, vi sono forti differenze territoriali, perché oltre la metà delle strutture di ricerca in oncologia (78 su 149) si trova al Nord, 38 al Centro e solo 33 al Sud. La Regione con più strutture è la Lombardia (28), seguita da Lazio (18), Piemonte (15), Veneto (14) ed Emilia-Romagna (13). I tumori su cui si concentra il maggior numero di sperimentazioni sono quelli mammari, gastro-intestinali, toracici, urologici e ginecologici. Con questo volume "offriamo alle Istituzioni uno strumento concreto per l'individuazione dei centri che possono rispondere ai nuovi requisiti del Regolamento Ue 536/2014 sulle sperimentazioni cliniche - afferma Carmine Pinto, presidente Ficog - ma il finanziamento pubblico in questo settore è sottodimensionato.
    Inoltre, non è più procrastinabile la realizzazione della Rete Nazionale per la Ricerca Clinica, fondamentale anche per attrarre investimenti privati". 
   

- Schillaci, ricerca al centro di politiche sanitarie. Produzione scientifica italiana all'avanguardia in molti ambiti

"Da medico e da ministro della Salute, ritengo fondamentale porre la ricerca al centro delle politiche sanitarie e delle attività del Servizio Sanitario Nazionale, al fine di rilanciare la sanità nel suo complesso e assicurare le migliori opportunità terapeutiche ai cittadini. Adeguatamente supportata attraverso iniziative di sostegno alla ricerca, l'oncologia medica può costituire un motore di sviluppo non solo scientifico, ma anche economico e sociale". Lo afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella prefazione dell'Annuario dei Centri di Ricerca Oncologica in Italia, promosso dalla Federation of Italian Cooperative Oncology Groups (Ficog) e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e presentato oggi al ministero della Salute. "La produzione scientifica italiana - scrive Schillaci nella prefazione del libro - è all'avanguardia in molti ambiti e i riconoscimenti alle nostre Scuole a livello internazionale sono molteplici. Mai come adesso siamo consapevoli dell'eccellenza delle ricercatrici e dei ricercatori italiani e, da anni, in Italia, sono attivi i Gruppi cooperativi che hanno proprio il compito di sviluppare la ricerca clinica nei diversi settori e hanno prodotto lavori divenuti pietre miliari dell'Oncologia Medica a livello mondiale". Nel 2022, in Italia, sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro. In due anni, l'incremento è stato di 14.100 casi.

- Oncologi, riconoscere figura dei data manager ricerca. Su oncologia il 40% sperimentazioni, servono competenze ad hoc

"È indispensabile individuare, con l'aiuto delle Istituzioni, un percorso legislativo per il riconoscimento della figura dei data manager". E' la richiesta del presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Saverio Cinieri, in occasione della presentazione al ministero della Salute dell'Annuario dei Centri di Ricerca Oncologica in Italia, promosso dalla Federation of Italian Cooperative Oncology Groups (Ficog) e Aiom. "Quasi il 40% delle sperimentazioni condotte nel nostro Paese riguarda l'Oncologia - spiega Cinieri -. La gestione dei trial clinici sta diventando sempre più complessa e richiede competenze specifiche e multidisciplinari. È importante disporre di diverse figure professionali, come i coordinatori di ricerca clinica, cioè i data manager, gli infermieri di ricerca, i biostatistici, gli esperti in revisione di budget e contratti. In particolare, i coordinatori di ricerca clinica sono figure fondamentali, perché deputate alla gestione dei dati all'interno delle sperimentazioni. Dove sono presenti, si registra un importante aumento delle performance del centro, che si traduce nell'arruolamento dei pazienti e in alti standard qualitativi. Però un vuoto normativo non permette di strutturarli all'interno dei team, limitando il loro impiego con contratti libero professionali, borse di studio e assegni di ricerca". La conseguenza di ciò, avverte, è che "assistiamo, quindi, a una costante migrazione di personale esperto e qualificato verso aziende farmaceutiche e organizzazioni di ricerca a contratto. Per questo è indispensabile riconoscere a livello legislativo la figura dei data manager".

- Favo, stop pregiudizi partecipazione a sperimentazioni. Permettono di accedere a nuove cure anni prima. Al via spot tv

Vanno superati i "pregiudizi ancora presenti per la partecipazione agli studi clinici in oncologia, che consentono invece di accedere, anche anni prima dell'immissione in commercio, a una terapia innovativa e contribuire alla disponibilità della cura per altri pazienti colpiti dalla stessa neoplasia". Lo sottolinea Francesco De Lorenzo, presidente Favo (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) in occasione della presentazione dell'Annuario dei Centri di Ricerca Oncologica in Italia, promosso dalla Federation of Italian Cooperative Oncology Groups (Ficog) e Aiom (Associazione italiana oncologia medica). De Lorenzo ricorda inoltre come sia recente l'approvazione all'unanimità da parte della Camera dei Deputati di una mozione in cui è raccomandato al Governo di coinvolgere e ascoltare i pazienti continuativamente sin dalle prime fasi dei processi decisionali: dalle sperimentazioni, alle gare, ai comitati etici, alla programmazione. Oggi al Ministero della Salute è presentato anche lo spot parte della campagna di sensibilizzazione 'Lo sai quanto è importante?' e che sarà diffuso nei social network e in Tv. "È indispensabile promuovere una corretta informazione e partecipazione - conclude Carmine Pinto, presidente FICOG -. Ci rivolgiamo direttamente ai cittadini per comunicare il valore della ricerca ed il suo ruolo imprescindibile per i progressi nelle conoscenze e nelle strategie di controllo e cura dei tumori. Soprattutto grazie alla ricerca, oggi il 60% dei pazienti è vivo a 5 anni dalla diagnosi e un milione di persone può essere considerato guarito".

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