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Sardegna cerca medici "sognatori", post virale e polemiche

Opposizioni all'attacco anche sui "professionisti in affitto"

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 19 GEN - "Cerchiamo medici sognatori. Il sogno si chiama Sardegna". Non è passato inosservato, a poche ore dalla sua pubblicazione sulla pagina istituzionale di Facebook dell'Ares, l'azienda regionale della Salute, il post che accompagna l'annuncio per la ricerca di dirigenti medici di Chirurgia generale da destinare alle Asl di Nuoro, dell'Ogliastra e del Sulcis. Sulla rete e nei social network il 'claim' che accompagna l'annuncio del bando, che peraltro scade oggi, è diventato virale e ha già scatenato decine di condivisioni e commenti ironici su molti profili, anche se la pagina dell'ente è chiusa ai commenti esterni.
    Sulla scelta di utilizzare il linguaggio del marketing pubblicitario e non le linee guida della comunicazione istituzionale si è scagliato anche il consigliere regionale di opposizione e capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus.
    "Il messaggio assomiglia a quello di qualche vecchia campagna turistica istituzionale o di qualche resort - scrive -. Ma ironia a parte, qualcuno dovrebbe spiegare all'assessore, e a chi insieme a lui si occupa della sanità, che il motivo della carenza di organico non è da ricercare nella poca voglia di 'sognare' dei medici". Per il capogruppo le cause hanno diverse origini: "In troppi reparti non ci sono le condizioni minime per lavorare in sicurezza sia per le strutture e gli organici, sia in riferimento ai livelli di attività, in alcuni casi molto lontani da quelli minimi stabiliti dal ministero".
    E ancora "i medici in affitto, una scelta della Regione come alternativa meno responsabilizzante e meglio pagata: è più facile che i sognatori rispondano agli annunci delle coop piuttosto che a quello di Ares", sostiene Agus. Poi la disparità con le altre regioni d'Italia, le problematiche della rete ospedaliera e il fatto "che nelle aziende sanitarie sarde stia governando il caos, con la guida di strutture affidata da anni ai 'facenti funzione' - aggiunge -. Inoltre ogni 5 anni la sanità è oggetto di una riforma organica. Periodicamente si smontano e rimontano ospedali e Asl e poi ci si sorprende se manca qualche pezzo. Il 'sogno' non può essere lavorare in queste condizioni e a queste condizioni". (ANSA).
   

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