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Vaiolo delle scimmie, Ema: 'Non c'è un'emergenza sanitaria'

 Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell'Agenzia europea per i medicinali 

(archivio)

Redazione Ansa

Il virus del vaiolo delle scimmie "ha differenze significative con il Covid, a partire dal fatto che non si trasmette facilmente tra gli esseri umani; è probabile un aumento dei casi ma attualmente non c'è una emergenza sanitaria". Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema). "Al momento non si tratta di un'emergenza di salute pubblica e l'attenzione dovrebbe rimanere sull'identificazione, il monitoraggio e la gestione dei nuovi casi", ha concluso Cavaleri.

La situazione epidemiologica del Covid in Europa "in generale è sotto controllo, il numero di nuove infezioni e di quelle mortali è in calo, ma c'è un incremento dei casi in alcuni Paesi, molto probabilmente legati al diffondersi delle varianti Omicron BA.4 e BA.5, individuate per la prima volta in Sudafrica", ha detto poi Cavaleri. Queste varianti "potrebbero diventare dominanti nell'Ue - ha aggiunto - ma dai dati finora disponibili non sono associate con forme di malattia più gravi". "Manteniamo la raccomandazione - ha concluso Cavaleri - di somministrare una quarta dose o una seconda dose richiamo per le persone di 80 anni e oltre, e raccomandiamo a chi ancora non l'ha fatto di completare il ciclo vaccinale". Nelle prossime settimane sono attesi "progressi significativi" sul fronte dei vaccini adattati contro il Covid, ha detto Cavaleri ribadendo che l'obiettivo è di dare il via libera ai primi nuovi vaccini in settembre. "I colloqui sono in corso con produttori - ha spiegato Cavaleri - stiamo dando la priorità a prodotti che coprono la variante Omicron BA1 in aggiunta oppure in sostituzione al ceppo originale, i risultati dei test clinici sono attesi tra giugno e agosto". Cavaleri ha ricordato che l'Ema sta esaminando non solo l'aggiornamento di vaccini già autorizzati ma anche il loro uso in nuove fasce d'età. La raccomandazione sulla dose di richiamo del Comirnaty, il vaccino di Pfizer-BioNTech, nei bambini dai 5 agli 11 anni potrebbe arrivare "prima della fine del mese". Attualmente è sotto esame sono anche la domanda di uso del Moderna nei bambini dai 6 mesi ai 5 anni e, ha affermato Cavaleri, "siamo vicini alla finalizzazione della valutazione negli adolescenti per la serie primaria del Nuvaxovid" (Novavax).

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