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Covid: 53.662 positivi, 314 le vittime, terapie intensive sotto quota mille

Tasso di positività stabile al 10,5%, calano anche i ricoveri ordinari

Redazione Ansa

Sono 53.662 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Giovedì erano stati 57.890. Le vittime sono invece 314 (giovedì 320).

Scendono sotto quota mille le terapie intensive, dopo il continuo calo delle ultime settimane: sono 987, in diminuzione di 50 rispetto al giorno precedente. Sono 510.283 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Il tasso di positività è al 10,5%, sostanzialmente stabile. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 13.948, ovvero 614 in meno rispetto alle 24 ore prima.

La situazione epidemiologica e' "in deciso miglioramento ma i numeri rimangono piuttosto elevati e per questo serve mantenere comportamenti ispirati alla prudenza con l'uso di mascherine nei luoghi chiusi e in caso di assembramento e serve completare il ciclo vaccinale". Lo ha detto il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza nel video che accompagna il monitoraggio settimanale nel quale ha riferito i dati sull'incidenza di 672 casi ogni 100 mila abitanti: "Ancora piuttosto elevata ma in miglioramento". Rezza ha anche parlato della tendenza "graduale ma continua" della decongestione degli ospedali.

L'andamento della pandemia in Italia è in una "fase di decrescita" e tra i Paesi europei "la curva mostra come siamo tra i Paesi che stanno marcando una decrescita significativa", ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro. Anche in tutte le fasce di età c'è una riduzione: in particolare anche nelle fasce di età più giovani come quella 0-9 anni e quella 10-19 anni.

Vi sono cinque milioni di italiani senza vaccino, 1,3 milioni hanno più di 50 anni. "Come indirizzo generale dovremo vaccinarci annualmente. Del resto questa è la prima campagna di vaccinazione di massa a livello mondiale. Se sarà necessario rivaccinarsi tutti o solo i soggetti a maggior rischio al di sopra di una certa età si studierà nei prossimi mesi", ha detto il direttore generale dell'Aifa, Nicola Magrini.

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