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Vaccini: Gimbe, oltre 5,7 milioni di over60 senza copertura

Cartabellotta, con diffusione variante delta vaccinarli ora

Redazione Ansa

Forniture inferiori al previsto, consegne irregolari, esitazione e comunicazione inadeguate: sono i fattori che stanno frenando la campagna vaccinale. Con la diffusione della variante delta serve invece una corsa contro il tempo, soprattutto per raggiungere gli oltre 5,7 milioni di over 60 ancora senza adeguata copertura. Lo rileva la Fondazione Gimbe nel monitoraggio relativo alla settimana 30 giugno-6 luglio.

Al 7 luglio il 59,6% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (35,3 milioni) e il 36,4% ha completato il ciclo vaccinale (21,5 milioni). Nell'ultima settimana si è registrata una nuova flessione delle somministrazioni scese del 4,1%, con una media di 524.202 inoculazioni giornaliere. Per quanto riguardo la copertura degli over 60, l'87,2% ha ricevuto almeno una dose di vaccino, con alcune differenze regionali. Se Puglia, Umbria e Lazio hanno superato il 90%, la Sicilia è ferma al 77,4%. In dettaglio degli over 80, il 90,2% ha completato il ciclo vaccinale, tra i 70-79 anni il 67,2%, e tra i 60-69 anni il 54,9%. "Nel nostro Paese il tallone d'Achille della campagna vaccinale è attualmente rappresentato dagli oltre 5,75 milioni di over 60 a rischio di malattia grave privi di adeguata copertura contro la variante delta", rileva Renata Gili, responsabile ricerca dei servizi sanitari Gimbe. Il numero di dosi consegnate è inoltre nettamente inferiore all'atteso: -14.266.090 (-50,5%) nel 1° trimestre e -15.234.673 (-20%) nel 2° trimestre. "L'incremento dei casi conseguente alla diffusione della variante delta - aggiunge Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - destinato a continuare nelle prossime settimane non deve generare allarmismi. Certo il dato preoccupa per il suo potenziale impatto sugli ospedali che sarà inversamente proporzionale alla copertura vaccinale completa degli over 60". Ecco perché, conclude, "oltre a potenziare tracciamento e sequenziamento, occorre mettere in campo strategie di chiamata attiva per gli over 60 che non si sono ancora prenotati e accelerare la somministrazione delle seconde dosi". (ANSA).
   

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