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A rischio leadership dell'Italia nella produzione di farmaci

Manifesto per conservare la posizione guadagnata in questi anni

A rischio leadership dell'Italia nella produzione di farmaci

Redazione Ansa

L'Italia vanta un ruolo di leadership in Europa nell'industria farmaceutica con una produzione pari a 32,2 miliardi di euro e un export cresciuto del +117% in 10 anni. Mantenere questa posizione, in un momento in cui è messa a rischio, è l'obiettivo del Manifesto presentato oggi al convegno "L'Industria Manifatturiera Farmaceutica italiana: scenario di riferimento e prospettive di sviluppo al 2030", tenutosi presso la Sala Zuccari del Senato.
    La leadership italiana "è oggi messa a rischio da alcuni fenomeni emergenti a livello globale, come ecosistemi di ricerca e innovazione sempre più competitivi che stanno emergendo in particolare in Asia", spiega Valerio De Molli, ceo di The European House - Ambrosetti. Di qui lo studio Pharma Manufacturing 2030, realizzato insieme a Sanofi, Dompé e Altran, che suggerisce al Governo e alla politica le priorità a medio e lungo termine. Tre gli obiettivi: far dell'Italia un centro di ricerca per le biotecnologie e le terapie avanzate, creare un hub industriale farmaceutico 4.0 e sviluppare un'offerta integrata di prodotti e servizi sempre più a misura di paziente.
    "Nel manifesto - precisa Hubert de Ruty, presidente e AD di Sanofi Italia, promotore del Manifesto - chiediamo che si crei in Italia un ambiente favorevole alla ricerca e alla innovazione, attraverso incentivi agli investimenti, per favorire lo sviluppo del biotech e di prodotti innovativi. Serve inoltre puntare sulla digitalizzazione, prevedere incentivi agli investimenti e abbattere la burocrazia, per velocizzare le procedure amministrative". Il Manifesto propone, infine, di istituire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un referente unico per il settore, che possa coordinare la collaborazione tra l'industria e i diversi ministeri per elaborare insieme piani di sviluppo strategico.
   

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