(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Quello che 'i migranti portano le
malattie' è un falso mito, mentre è forte il rischio che la loro
salute peggiori una volta arrivati nei paesi di destinazione a
causa delle cattive condizioni in cui vivono. Altro falso mito è
che siano sempre più numerosi, mentre nei 54 paesi compresi
nell'area dell'Oms-Europa sono appena il 10% della popolazione.
E' quanto evidenzia il primo rapporto dell'Organizzazione
mondiale della sanità (Oms) sulla salute dei migranti e dei
rifugiati in Europa presentato oggi a Ginevra.
Il documento, realizzato in collaborazione con l'Istituto
Nazionale salute, Migrazioni e Povertà (INMP) italiano, si basa
sui dati di oltre 13mila documenti raccolti nei 54 paesi che
fanno parte della regione Europa dell'Oms. Il primo falso mito,
si legge, è nel numero dei migranti, che oggi in tutta la
regione sono appena il 10% della popolazione, mentre in alcuni
paesi europei la popolazione pensa che siano 3 o 4 volte di più.
Dal punto di vista sanitario poi, la salute delle persone che
arrivano è buona. Il rischio di malattie non trasmissibili, come
tumori o problemi cardiaci, è più basso che nella popolazione
generale, ma aumenta all'aumentare del periodo di permanenza a
causa del mancato accesso ai servizi sanitari e delle condizioni
igieniche spesso insufficienti.
"Anche per le malattie infettive l'aneddotica non corrisponde
alla realtà - sottolinea Santino Severoni, coordinatore del
programma Oms Europa sulla migrazione e la salute -. E' vero che
lo spostamento delle popolazioni viene considerato una fonte di
rischio, e per questo c'è un monitoraggio, ma riguarda tutti gli
spostamenti. Si pensi ai 400mila che sono arrivati via mare in
Italia nel 2016 e ai 20 milioni di passeggeri dell'aeroporto di
Fiumicino. La verità è che anche quando arrivano persone con
infezioni l'evento è così sporadico che non costituisce un
problema per la salute pubblica, come dimostra il fatto che non
abbiamo mai registrato un contagio alla popolazione residente".
Oms, su migranti falsi miti, non portano malattie
Si ammalano dopo arrivo in Ue. Meno numerosi di quanto si pensi