(ANSA) - ROMA, 23 APR - Ogni anno nel mondo le conseguenze
sulla salute dell'utilizzo dell'amianto costano solo di spese
sanitarie tra i 2,4 e i 3,9 miliardi di dollari, senza contare i
costi indiretti, e l'amianto provoca 100mila morti ogni anno. Lo
ha calcolato uno studio sull'impatto economico di questo
materiale commissionato dall'ufficio europeo dell'Organizzazione
mondiale della sanità (Oms), che conclude che non ci sono
impatti economici negativi significativi per i paesi che
scelgono di bandirne l'uso.
La produzione globale di amianto, afferma il report, è andata
progressivamente diminuendo dal picco raggiunto nel 1980 di 4,8
milioni di tonnellate, e ora è metà di questa cifra distribuita
tra quattro paesi, Brasile, Russia, Cina e Kazakhstan. Il primo
paese a bandirlo è stata la Danimarca nel 1972, mentre nel 2013
era vietato in 67 paesi. "Dai dati dei singoli paesi - scrive il
centro studi economici Nana, autore del rapporto - non emergono
effetti negativi osservabili sul Pil in seguito al bando
dell'amianto o a un declino nel consumo o nella produzione. Dove
è stato osservato un calo dell'occupazione l'effetto è stato
assorbito nei due anni successivi".
Il discorso vale anche per l'Italia, che ha rinunciato
all'amianto nel 1992, scrive il rapporto, che cita proprio il
nostro paese come esempio di area che aveva una grande
produzione. Per quanto riguarda l'impatto sulla salute, l'Oms
stima 100mila morti l'anno causati dall'esposizione, ricorda il
documento. L'impatto tra i 2,4 e i 3,9 miliardi di dollari
l'anno è stato calcolato solo per i tumori causati dalla
sostanza, soprattutto il mesotelioma, e non tiene conto ad
esempio neppure delle spese per le cause legali.(ANSA).
Amianto: Oms, nel mondo 100mila morti e costi sopra i 4 mld
Nessun impatto economico da rinuncia a uso e produzione