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Vaccini: verso alleggerimento testo, regioni divise

Fedeli, c'è una buona discussione. Lorenzin, non snaturare norme

ZAIA, SUI VACCINI CONFERMO IL RICORSO CONTRO L'OBBLIGO

Redazione Ansa

 Nel giorno dell'inizio dell'iter del decreto sull'obbligo vaccinale in commissione Sanità del Senato si iniziano a vedere le prime aperture ad un 'alleggerimento' del provvedimento, soprattutto nel capitolo delle sanzioni. A dirsi d'accordo sono state anche le due ministre interessate, con quella della Salute Lorenzin, che si è dichiarata "completamente laica" su possibili miglioramenti, e la collega all'Istruzione Fedeli che ha parlato di "una buona discussione in aula".
    Sono 285 gli emendamenti e 10 gli ordini del giorno presentati in Commissione, ha spiegato la relatrice Patrizia Manassero. La modifica che sembra mettere tutti d'accordo è la cancellazione del rischio di perdita della patria potestà, e anche sull'alleggerimento delle sanzioni pecuniarie sembra esserci una certa convergenza, anche se Lorenzin ha ricordato dopo l'incontro avuto oggi con la Conferenza delle Regioni che "l'importante è che non vengano sminuite altrimenti perderebbe senso la sanzione". Il ministro è invece fortemente contrario a una variazione del numero di vaccinazioni obbligatorie, richiesta da alcuni emendamenti. "Unico punto per me che rimane inderogabile è che il decreto non può venir meno agli elementi scientifici messi in campo - ha precisato - Questo non è un decreto politico nel senso del termine, è un decreto tecnico che risponde ai bisogni di urgenza per prevenire delle emergenza.
    Questi bisogni di urgenza ci sono stati indicati dalle autorità scientifiche, l'elenco delle vaccinazioni è stato fatto dalle autorità sanitarie e scientifiche quindi le modifiche al decreto vanno bene solo se avvalorate da autorità sanitarie".
    Dall'incontro con i presidenti delle Regioni è però riemersa anche la spaccatura tra i governatori, con da un lato gli scettici, capitanati da quello del Veneto Luca Zaia che ha confermato l'intenzione di impugnare il decreto davanti alla Corte Costituzionale, e dall'altro i favorevoli, che secondo il presidente della Conferenza Bonaccini sono "la stragrande maggioranza". L'Aopi, l'associazione degli ospedali pediatrici italiani chieda che si vada avanti con l'approvazione del testo. ''Qualsiasi passo indietro - scrivono - sarebbe un autogol per la salute''.
   

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