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Meningite a Milano, ''corsa al vaccino è ingiustificata''

Esperto, situazione emergenza già risolta, nessun pericolo

Personale dell'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze al lavoro nel laboratorio di immunologia della struttura sanitari

Redazione Ansa

(di Lino Grossano)

MILANO - "La 'caccia' al vaccino che si è scatenata negli ultimi giorni ha dimensioni assolutamente inadeguate ed esagerate. Non c'è nessun motivo di preoccupazione, anzi bisogna fare capire alla gente che non ci sono assolutamente allarmi". Dopo il caso delle due studentesse dell'Università Statale di Milano, morte a causa della meningite batterica a quattro mesi di distanza l'una dall'altra, l'esperto Giorgio Ciconali vuole tranquillizzare la popolazione: "La situazione nella sua emergenza è già stata risolta, e non ci sono pericoli. Le vaccinazioni dei prossimi giorni sono solo una precauzione in più".

    "I nostri centralini - spiega all'ANSA Ciconali, che è il responsabile di Igiene Pubblica dell'Agenzia per la tutela della salute di Milano - sono presi d'assalto per chiedere informazioni e per sapere come ottenere il vaccino. Ma è un 'assalto' inutile, perché grazie all'intervento fatto dai nostri operatori nei giorni scorsi, che hanno somministrato la profilassi antibiotica a tutte e 140 le persone coinvolte, non c'è più alcun pericolo". L'allarme, riporta l'esperto, è diffuso anche in altre città e Regioni d'Italia: "Sono cose che purtroppo sono state causate da tanti fattori, ma gli allarmi non hanno assolutamente fondamento. Inoltre la vaccinazione può essere procrastinata anche nel tempo, visto che le persone esposte sono già state sottoposte alla profilassi antibiotica. Anche per questo, la corsa ad avere un vaccino il più presto possibile - ribadisce - è assolutamente ingiustificata".

    Peraltro, sottolinea Ciconali, le persone che contattano l'ATS per chiedere informazioni sul vaccino non sono quelle già seguite con la profilassi: "E' come se l'ansia si fosse trasferita altrove: infatti, nessuna delle 140 persone che vaccineremo ha manifestato particolari ansie o preoccupazioni, ma è il resto del Paese" ad aver montato la preoccupazione che, ribadisce l'esperto, "è ingiustificata". Il primo turno di vaccinazioni, per 60 delle persone che hanno avuto contatti con la studentessa morta il 30 novembre scorso, inizierà il 9 dicembre prossimo. 
   

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