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Pedofili e foto shock, i timori degli adolescenti in Rete

Per 25% tredicenni Internet e solo passatempo

Polizia di Stato in prima linea contro la pedofilia su Internet

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 NOV - 'Fidarsi di qualcuno che non si conosce e che possa, in seguito, farmi del male' (40%), 'imbattersi in un pedofilo' (36%), 'essere vittima di cyberbullismo' (14%) o 'imbattersi in immagini scioccanti' (8%).
    Più preoccupati dei pedofili al nord, più di vedere immagini scioccanti e del cyberbullismo al sud. Sono questi i maggiori rischi che possono derivare dall'utilizzo di Internet e dei social secondo gli adolescenti italiani. Lo rivela l'indagine 'Adolescenza e Socialità', realizzata dalla Società Italiana di Medicina dell'Adolescenza (SIMA) e dall'Associazione Laboratorio Adolescenza (su un campione di 2000 studenti di terza media).
    Le differenze di comportamento nella socialità 'on-line' tra gli adolescenti con entrambi i genitori italiani (l'80% del campione analizzato) e quelli con almeno un genitore straniero (20%), inoltre, riguardano essenzialmente il maggior uso dei social da parte di questi ultimi con un + 6% medio, ma non ci sono differenze significative sui comportamenti a rischio.
    Nota dolenti emersa dall'indagine, poi, è che per oltre il 25% del campione, Internet è solo un passatempo, mentre il 51% ritiene che potrà rivelarsi utile per il proprio futuro professionale solo in relazione al tipo di lavoro che andrà a svolgere. Appena il 22% pensa che Internet e le competenze acquisite nella navigazione in rete saranno comunque un utile bagaglio di conoscenze per il proprio futuro professionale.
    "Un dato inaspettato - commenta Maurizio Tucci, presidente di Laboratorio Adolescenza - che probabilmente deriva anche da un giudizio riduttivo che talvolta viene dato ad Internet dalla scuola e dalla famiglia. Visto spesso da genitori ed insegnanti come un 'ladro di tempo' nelle attività dei ragazzi, viene troppo facilmente stigmatizzato come un gioco tout-court. Anche su questo dovremmo cercare di dare ai ragazzi una informazione completa e corretta. Internet è comunque una straordinaria opportunità professionale e non solo, il che non significa - conclude - che si debba vivere in rete H24 o non ci siano regole e tempi da rispettare". (ANSA).
   

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