Salute denti e gengive

Come si fa diagnosi di malattia parodontale?

Raccolta dei dati anamnestici, esame obiettivo, esami radiologici ed esami di laboratorio

Redazione Ansa

La parodontite si diagnostica mediante il sondaggio parodontale, una manovra semplice e scarsamente invasiva che misura la perdita di attacco attorno ai denti.

La diagnosi parodontale si compone di:
• Raccolta dei dati anamnestici: età, razza, sesso, possibilità di accedere alle cure parodontali, compliance, eventuali esposizioni ambientali quali ad esempio il fumo e terapie farmacologiche che influiscono sullo stato di salute del parodonto;
• Esame obiettivo: consta nell’osservazione ed ispezione degli elementi dentari, dei tessuti gengivali e mucosi periodontali, nella valutazione dell’igiene orale del paziente, nel sondaggio parodontale con compilazione della cartella parodontale e nella valutazione della mobilità degli elementi dentari;
• Esami radiologici: da 10 a 21 radiografie endorali, che per la diagnosi parodontale sono molto più utili e precise di esami convenzionali come l’ortopantomografia (o radiografia panoramica);
• Esami di laboratorio: esami microbiologici per valutare la composizione della flora batterica ed eventualmente esami ematologici e test genetici. Dal momento che non sono sempre necessari, sarà l’odontoiatra, in base ad una visita clinica e alle condizioni del singolo paziente, a giudicare la loro reale utilità.

 

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