Salute denti e gengive

Macchie dei denti, non sono tutte uguali, come trattarle

Risponde la dottoressa Elena Andolfi di SIdP

Dottoressa Elena Andolfi, Membro della Commissione ANSA SIdP

Redazione Ansa

   Al giorno d'oggi, epoca in cui l'estetica assume un ruolo sempre più importante, la ricerca del sorriso perfetto cresce in maniera esponenziale.
    Per avere un sorriso brillante e luminoso, il colore dei denti è uno dei fattori più importanti: quest'ultimo è dato dalla combinazione cromatica tra smalto e dentina.
    Ogni persona possiede una colorazione propria dovuta alla genetica e allo stile di vita e quindi il colore può variare durante il corso della vita: inoltre alcune colorazioni particolari possono essere associate alla presenza di cosiddette 'PIGMENTAZIONI DENTALI'.
    Le pigmentazioni sono classificate in due categorie: quelle Intrinseche e quelle Estrinseche.
    Le prime (a loro volta suddivise in Pre-eruttive e Post-eruttive) sono delle macchie dello smalto, situate in profondità rispetto alla superficie del dente. Le macchie pre-eruttive possono essersi formate a causa di un difetto genetico o un disturbo durante lo sviluppo del dente (dentinogenesi o amelogenesi imperfetta e condizione di ipoplasia e di non adeguata mineralizzazione dei tessuti dentari). Anche l'assunzione prolungata o in dosi eccessive di fluoro (fluorosi) è causa di fastidiose macchie dentali di colore biancastro o marroncino. Spesso possono essere degli antibiotici, le tetracicline, ad averle causate: se assunte dalla mamma durante l'ultimo trimestre di gravidanza provocano discromie sui denti da latte, se assunte nella prima infanzia dal bimbo interesseranno i denti permanenti.
    Diversa la causa per le intrinseche post-eruttive, determinate da fattori esterni a carico del dente dopo la sua completa formazione ed eruzione in bocca: necrosi pulpare, pigmentazione da amalgama, forti traumi, invecchiamento del dente, erosioni dello smalto e fratture dello smalto.
    Le pigmentazioni intrinseche, essendo legate a difetti di formazione dello smalto, non possono essere eliminate dalla seduta di igiene orale (meccanica o chimica), ma solo temporaneamente nascoste dalla reazione chimica dello sbiancamento; per eliminarle completamente è necessario procedere con interventi protesici o conservativi di natura estetica.
    Le pigmentazioni Estrinseche, invece, sono associate alla presenza di placca batterica e tartaro che rendono la superficie del dente ruvida e un pò appiccicosa. Per questo motivo le sostanze particolarmente pigmentate riescono ad attaccarsi tenacemente alla superficie dello smalto, macchiandolo. Le pigmentazioni estrinseche sono attribuibili a cibi e bevande (liquirizia, spinaci, carciofi, frutti rossi, cioccolata, tisane, thè, caffè, vino rosso, vino bianco, succhi ai frutti rossi), composti chimici (nicotina, tabacco, clorexidina) o microrganismi e composti biologici (placca batterica, tartaro, batteri cromogeni, calcio, ferro, fosforo).
    Il modo in cui queste tendono a legarsi tenacemente alle superfici del dente fa sì che queste possano essere eliminate solo attraverso un'accurata seduta di igiene orale: esse infatti possono essere rimosse mediante paste abrasive e strumentazione professionale.
    Menzione particolare per le Black Stains; cosa sono? Sono delle caratteristiche macchie antiestetiche che appaiono vicino al margine gengivale. Si presentano come una linea nera continua o tratteggiata sulla superficie del dente o sul contorno gengivale. Colpiscono tipicamente gli individui di età prepuberale, ma possono interessare anche gli adulti, quando associate a disturbi del metabolismo del ferro. I batteri cromogeni producono una sostanza a base di zolfo che si lega con il ferro: si forma così un composto che pigmenta i denti in maniera quasi indelebile. Una quantità elevata di batteri cromogeni e un eccesso di ferro nella saliva associati ad una alimentazione squilibrata sono gli ingredienti necessari affinché si presentino sui denti. Il trattamento delle Black Stains prevede sia la seduta di igiene orale professionale (rimozione delle pigmentazioni mediante ultrasuoni, paste per lucidare e airpolishing), sia grande attenzione da parte del paziente durante le manovre di igiene orale domiciliare (necessario sostituire lo spazzolino più frequentemente) sia l'utilizzo di integratori a base di probiotici oppure di lattoferrina (compressa orosolubili da assumere due volte al giorno lontano dai pasti). La lattoferrina infatti ha una duplice azione: sulla flora batterica sottrae il ferro libero nel cavo orale e permette la sua ridistribuzione all'interno dell'organismo.
    Per comprendere la natura delle macchie sui denti è dunque fondamentale eseguire un consulto odontoiatrico, che riuscirà a stabilire e a determinare con precisione la causa delle pigmentazioni presenti sulla superficie dello smalto e la conseguente terapia risolutiva. 
   

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