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Covid: Fiaso, rallenta risalita ricoveri. -7,9% intensive

In 1 settimana numero pazienti ha subito un aumento lieve 4,6%. Sono no vax il 34% dei ricoverati

Redazione Ansa

Rallenta la risalita dei ricoveri Covid: in una settimana il numero di pazienti ha subito un incremento lieve pari al 4,6%, decisamente inferiore rispetto al ritmo di crescita registrato nelle scorse settimane (+15% il 6 dicembre e + 19,5% il 29 novembre). È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso del 13 dicembre. Nella settimana monitorata ad aumentare sono solo i ricoveri nei reparti Covid ordinari, +5,2%, mentre nelle terapie intensive si assiste a una riduzione del numero dei pazienti, -7,9%. 
  

Resta stabile - prosegue la rilevazione della Fiaso - il numero dei pazienti minori di 18 anni ricoverati nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali della rete sentinella Fiaso. Due pazienti sono ricoverati Con Covid in terapia intensiva nella fascia 0-6 mesi con rilevanti altre patologie. Il 50% dei pazienti è di età compresa tra 0 e 4 anni.

In rianimazione continua a preoccupare l'alta percentuale di pazienti che non hanno mai ricevuto nemmeno una dose di vaccino: i no vax sono il 34% del totale dei ricoverati e hanno un'età media di 59 anni, più bassa rispetto ai vaccinati che hanno invece in media 71 anni. Lo rileva la Fiaso. Complessivamente nei reparti ospedalieri il 64% dei ricoverati con infezione rientra nella categoria Con Covid ovvero pazienti che sono arrivati in ospedale per la cura di altre patologie, sono positivi al virus ma non hanno sintomi respiratori e polmonari. Di contro solo il 36% è ricoverato Per Covid perché ha sviluppato la malattia.

Il 69% dei pazienti Con Covid, ovvero coloro che sono arrivati in ospedale per la cura di altre patologie e sono stati trovati incidentalmente positivi al tampone pre-ricovero senza avere sintomi respiratori e polmonari, sono ricoverati nelle cosiddette 'bolle' ovvero stanze di isolamento nei reparti ordinari no Covid. "Grazie ai modelli organizzativi adottati dalle aziende sanitarie negli ospedali, frutto dell'esperienza maturata in due anni di pandemia, possiamo gestire con tranquillità i casi Covid", spiega il presidente Fiaso, Giovanni Migliore, aggiungendo che grazie alle bolle che molti ospedali hanno organizzato nelle corsie di degenza, si può offrire assistenza ospedaliera specializzata direttamente nei reparti di riferimento a chi è positivo ma non ha la malattia da Covid con i tipici sintomi respiratori.

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