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Uno studio conferma l'effetto protezione dei vaccini anti Covid

Studio dell'Università di Trieste su 2.314 dipendenti comunali

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 13 MAR - Uno studio condotto dall'Università di Trieste, che ha esaminato l'incidenza del Covid-19 su un campione 2.314 dipendenti del Comune di Trieste, ha confermato l'effetto protettivo della vaccinazione contro le infezioni sintomatiche. Inoltre sono state evidenziate l'importanza di dosi di richiamo continue per mantenere nel tempo l'immunità umorale e l'importanza di formulazioni vaccinali aggiornate. Lo studio, realizzato da Luca Cegolon e Francesca Larese Filon tra il 1 marzo 2020 e il 31 gennaio 2023, è stato pubblicato sulla rivista Vaccines.
    Al 31 gennaio 2023, il 55% (1.272) del campione era stato vaccinato con almeno tre dosi, mentre il 19,7% (457) era rimasto non vaccinato. Nel periodo preso ad esame, 1.444 (62,4%) dipendenti sono risultati positivi al Sars-Cov-2 almeno una volta, il 18,1% (262) almeno due volte. Solo 20 lavoratori sono stati ricoverati in ospedale per malattie gravi. Un solo lavoratore, precedentemente immunizzato con tripla dose, è deceduto.
    Il 69,3% delle infezioni primarie e la totalità delle reinfezioni si sono verificate durante l'ondata Omicron. Nel periodo di studio, il rischio di infezione primaria aumentava nei dipendenti tra i 40 e i 49 anni, nelle donne e, nelle prime ondate, in categorie lavorative essenziali. Il rischio di infezioni primarie era significativamente inferiore nei vaccinati con tre o quattro dosi, per un'efficacia vaccinale rispettivamente del 58% e del 70%. L'effetto protettivo della vaccinazione contro le infezioni primarie si confermava nelle varie ondate pandemiche, con un'efficacia vaccinale del 75% con una dose contro il 99% con due dosi durante l'ondata Alpha, riducendosi leggermente a 59% e 70% con Delta.
    Durante l'ondata Omicron, il rischio di infezioni primarie diminuiva significativamente con tre o quattro dosi di vaccino, per un'efficacia vaccinale pari rispettivamente a 58% e 91%.
    Inoltre, il rischio di reinfezione durante l'intero periodo di studio si riduceva con una, due, tre o quattro dosi di vaccino, per un'efficacia vaccinale rispettivamente del 53%, 58%, 68% e 86% contro le reinfezioni. Non è stata riscontrata differenza significativa di efficacia vaccinale per terza dose eterologa rispetto all'omologa. (ANSA).
   

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