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Una startup di ricerca sul cancro tra i campioni del Made in Italy

Nasce il primo Intergruppo parlamentare per l'innovazione

terapie innovative

Redazione Ansa

Tra le eccellenze del primo Intergruppo parlamentare per il Made in Italy e l'innovazione, presentato oggi al senato con il sostegno del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, c'è anche una startup che ha cambiato il volto della cura del cancro. Si chiama AdAcAp (Advanced Accelerator Applications), azienda leader nella diagnostica per immagini e produzione di radiofarmaci per la Pet, nata dall'intuizione del fisico italiano del CERN Stefano Buono, allievo del Premio Nobel Carlo Rubbia. Multinazionale con 4 siti produttivi nel nostro Paese e un fatturato record nel 2022 di 170 milioni, ha focalizzato la sua ricerca nello sviluppo di una terapia oncologica di precisione nel campo della medicina nucleare, nota come radioligandi. Agisce grazie a un vettore chiamato "ligando" che riconosce e si lega solo alle cellule malate, per poi colpirle dall'interno, distinguendole selettivamente da quelle sane, senza danneggiarle. Una terapia target di ultra-precisione, "che unisce ad un'elevata efficacia una minima tossicità - dichiara Fabrizio Celia, Radiopharmaceuticals Country Operation Head di AdAcAp.- e personalizzata perché ogni paziente riceve un farmaco preparato appositamente attivando una catena organizzativa che ne garantisce la somministrazione al paziente non oltre le 120 ore dalla produzione. Tutto questo si traduce in un beneficio importantissimo per i pazienti che guadagnano mesi, se non anni di vita, soprattutto nei tumori in fase". AdAcAp è presente in 12 paesi nel mondo ma con il cuore produttivo in Italia. "In particolare Ivrea, fiore all'occhiello dell'innovazione in ambito oncologico con radioligandi, è tra i 3 principali poli produttivi a livello mondiale e rifornisce Europa, Stati Uniti e Asia", puntualizza Celia. Nel corso degli anni il sito di Ivrea ha decuplicato i suoi investimenti passando dagli 11 milioni nel triennio 2017-2019 a 110 milioni previsti nei prossimi 3 anni, allo scopo di aumentare la produzione del 20% sostenendo la quota di fatturato generato dall'export che salirà dal 75% del 2022 al 90% nel 2024. Un'espansione che va di pari passo con l'investimento sul personale: entro il 2023 è previsto un aumento dei posti di lavoro nel sito, con ulteriori 50 assunzioni che si aggiungeranno ai 240 dipendenti attuali.
    
   

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