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Cheratocono colpisce 100 milioni di persone, in studio una nuova tecnologia per la cura

Dalla teranostica una guida per tecnica del cross-linking corneale

Redazione Ansa

Il cheratocono è una patologia degenerativa oculare che colpisce la cornea. Ha insorgenza giovanile tra 10 e 20 anni di età, induce una progressiva perdita della vista e rappresenta la più frequente causa di trapianto di cornea nelle persone al di sotto di 40 anni nel mondo. La patologia è sotto-diagnosticata e colpisce non meno di 1 persona su 100 nel mondo, per un totale di cento milioni di persone. Per questa malattia i dati ad interim di uno studio clinico multicentrico denominato Argo su 50 pazienti presentati al congresso della European Society of Cataract and Refractive Surgeons (Escrs) a Vienna indicano l'efficacia di una terapia basata sulla teranostica (terapia guidata dalla diagnostica).

La tecnologia ideata e sviluppata dal team della startup italiana Regensight e basata sul cross linking corneale, opzione terapeutica tesa a rinforzare la cornea tramite l'azione della riboflavina (vitamina B2), apre l'era della medicina personalizzata, predittiva e di precisione in oftalmologia.

"L'introduzione della teranostica - dichiara Marco Lombardo, medico oculista, Ceo e co-fondatore della MedTech Company italiana - guiderà l'intervento terapeutico dell'oftalmologo al fine di arrestare la progressione della malattia con precisione migliorando la qualità di vista ai pazienti". I primi risultati clinici dimostrano che la tecnologia di teranostica stabilizza la patologia corneale migliorando al contempo la qualità di vista dei pazienti arruolati nello studio clinico. Vi è infatti alla base un dispositivo provvisto di un programma computerizzato di teranostica, attraverso il quale si rende possibile l'analisi non invasiva della concentrazione della riboflavina nella cornea allo scopo di verificare in tempo reale i risultati del trattamento di cross-linking del cheratocono.

La nuova tecnologia di cura del cheratocono sarà disponibile al termine dello studio clinico di convalida nel 2024. 
   

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