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Dosi elevate dolcificante potrebbero disturbare difese corpo

Da studi preliminari su topi dubbi su sucralosio

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Dosi elevate del dolcificante sucralosio riducono la risposta immunitaria in esperimenti su animali, secondo un lavoro preclinico pubblicato sulla rivista Nature, che va ad alimentare nuovi dubbi sull'uso dei dolcificanti come pure aveva fatto di recente un'altra ricerca (su Nature Medicine) su un altro dolcificante, l'eritritolo che potrebbe aumentare il rischio di infarto e ictus.
    In questo nuovo studio si parla dell'effetto di dosi eccessive di sucralosio quindi resta da dimostrare che la normale assunzione del dolcificante possa avere effetti immunosoppressivi, sottolineano gli autori della ricerca diretti da Karen Vousden Cancer Research UK Beatson Institute, a Glasgow.
    Il sucralosio è comunemente utilizzato come sostituto dello zucchero in molti prodotti alimentari, in quanto privo di calorie e circa 600 volte più dolce dello zucchero. Sebbene sia generalmente considerato sicuro, sono state sollevate alcune preoccupazioni riguardo al consumo a lungo termine di alcuni dolcificanti, tra cui, appunto, il sucralosio. Per studiare gli effetti di un consumo eccessivo di sucralosio, il gruppo di Vousden ha somministrato a topi dosi elevate della sostanza. Il dosaggio era comparativamente superiore a quello del normale consumo alimentare umano di cibi e bevande dolcificate con sucralosio, e molto simile alla dose massima giornaliera accettabile di questo dolcificante (pari a 15 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo secondo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare o a 5 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo secondo la Food and Drug Administration degli Stati Uniti). I topi hanno mostrato livelli ridotti di formazione e differenziazione dei linfociti T (componenti cellulari cruciali per il sistema immunitario), dimostrando che le loro difese erano in qualche modo 'offuscate'. I ricercatori hanno riscontrato che il sucralosio influisce sulle membrane delle cellule T e riduce la loro capacità di segnalare in modo efficiente eventuali nemici. I topi alimentati con sucralosio hanno anche mostrato una diminuzione variabile delle risposte dei linfociti T a infezioni e tumori. (ANSA).
   

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