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Radioterapia intelligente, sedute più veloci e precise

All'Irccs Negrar, in aiuto ai pazienti piu' fragili

Il professor Filippo Alongi dell'Irccs Negrar

Redazione Ansa

Grazie all'arrivo di un nuovo acceleratore lineare guidato dall'intelligenza artificiale, che si aggiunge alla macchina già in uso, che unisce radioterapia alla risonanza magnetica ad alto campo, il Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata dell'IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), diventa il primo centro italiano per la radioterapia "adatativa" hi-tech di ultra-precisione. I due strumenti consentono di definire perfettamente la sede tumorale e di colpirla con la massima precisione e con alte dosi di radiazione, senza danno per i tessuti sani e in tempi più brevi, grazie alla capacità di riadattare il piano di cura in tempo reale e ogni giorno in base alle variazioni della massa tumorale o biologiche. Complementari e ultra-precisi, questi due 'cecchini' hi-tech del tumore permettono di trattare, dai pazienti più fragili, che potrebbero non sostenere una seduta di terapia lunga, ai pazienti più complessi nei quali è necessario un reintervento con la radioterapia per la ripresa della malattia già precedentemente irradiata, metodica molto complessa e poco utilizzata. Come dimostra infatti uno studio dell'IRCCS di Negrar, in corso di pubblicazione su Frontiers in Oncology che sarà presentato al congresso della Società Europea di Oncologia e Radioterapia (ESTRO), a Copenaghen dal 6 al 10 maggio, grazie all'estrema precisione di Unity è oggi possibile irradiare di nuovo dopo la ricomparsa della malattia, pazienti già radio-trattati con una prima precedente radioterapia, ma senza colpire con le alte dosi i tessuti già irradiati, minimizzando così gli effetti collaterali. I dati, dello studio raccolti su 22 pazienti con recidiva di tumore alla prostata già irradiati in precedenza, dimostrano che l'approccio della re-irradiazione mirata è sicuro ed efficace, garantendo un controllo locale della malattia ed un tasso di sopravvivenza superiore al 90% a un anno.
    Spiega Filippo Alongi, direttore del dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata dell'IRCCS di Negrar e professore associato della facoltà di medicina all'Università di Brescia: "Siamo l'unico centro italiano ad avere in dotazione assieme a questo strumento anche Ethos Varian, un acceleratore lineare intelligente che in Italia è stato acquisito soltanto da un altro centro di radioterapia. Il dispositivo infatti - aggiunge - grazie a sedute di appena 10 minuti, consente di trattare anche i pazienti che non sono in grado di restare sdraiati a lungo sotto la macchina, come ad esempio gli anziani e gli obesi, oppure i portatori di pacemaker e protesi metalliche".
    A oggi con Unity sono stati trattati al Centro di Negrar quasi 600 pazienti per un totale di circa 5000 sedute in circa due anni di attività, con risultati promettenti ed effetti collaterali praticamente minimi o nulli in tutti i distretti trattati. "Ci spingeremo in altri distretti anatomici come il fegato in caso di una o poche metastasi con la stessa finalità: eradicare i focolai di malattia cercando da soli o insieme ai farmaci di nuova generazione di aumentare il controllo della malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici", conclude l'esperto. 
   

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