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Al Gemelli prima performance urologica robot-chirurgo Hugo

Utilizzato in intervento di asportazione tumore alla prostata

Il prof. Pierfrancesco Bassi, direttore della UOC di Clinica Urologica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Ordinario di Urologia all'Università Cattolica, campus di Roma

Redazione Ansa

Prima performance urologica in Italia per il robot-chirurgo Hugo. E' stata eseguita al Policlinico Gemelli di Roma su un uomo di 62 anni, già tornato a casa, a cui è stato asportato un tumore della prostata: un intervento speciale proprio per l'utilizzo del robot. A firmare questo 'debutto' è il professor Pierfrancesco Bassi, direttore della UOC di Clinica Urologica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Ordinario di Urologia all'Università Cattolica, campus di Roma.
    La chirurgia robotica in urologia - si legge in una nota del Policlinico Gemelli - è una realtà affermata da molti anni, ma non è mai realmente decollata, perché frenata dagli alti costi.
    Per dare un impulso a questa disciplina l'unica strategia è quella di renderla più 'democratica'. Che è poi la proposta di Hugo, l'ultimo robot-chirurgo messo a punto da Medtronic.
    "Abbiamo finalmente a disposizione un sistema - ha commentato il professor Bassi - che offre le stesse potenzialità operative delle tecnologie attualmente in commercio, con una riduzione dei costi. E il significato di questo va ben oltre l'aspetto puramente economico. Apparecchiature come queste hanno la potenzialità di aprire ed estendere queste tecniche anche nelle strutture ospedaliere più piccole e di offrire quindi i vantaggi della chirurgia robotica a una più vasta platea di pazienti".
    La chirurgia robotica in urologia è stata introdotta da anni e rappresenta ormai un dato di fatto. "Oggi un buon 50% degli interventi per patologie urologiche - ha affermato il prof.
    Bassi - può essere eseguito con il robot, che fornisce una serie di vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale: minor invasività, miglior dettaglio chirurgico e ridotta ospedalizzazione per il paziente. L'urologia è, tra tutte, la disciplina più vocata alla chirurgia robotica; siamo infatti i leader di settore come numero di interventi".
    L'indicazione più diffusa in ambito urologico per il robot Hugo è la prostatectomia radicale per il trattamento del tumore della prostata, che è la prima neoplasia in ordine di frequenza nel maschio, rappresentando il 19% di tutti i tumori maschili nel nostro Paese (nel 2020 sono state stimate circa 36 mila nuove diagnosi). "Realizzare questo intervento in chirurgia robotica - ha sottolineato il prof. Bassi - offre quei benefici che rientrano nel concetto di 'medicina personalizzata', ovvero la possibilità di curare il tumore in funzione di quelle che sono le caratteristiche del tumore stesso e del paziente".
    (ANSA).
   

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