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Tumori: De Maria, su Car-T semplificare condizioni accesso

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 30 NOV - "Sul progetto di ricerca Car-t, il Ministero della Salute, l'Aifa e alcune regioni sono impegnate nella creazione di percorsi organizzativi per i pazienti che possono beneficiare di queste terapie. Tuttavia, ci troviamo davanti a una situazione complessa perché, mentre ci si organizza, la ricerca offre una serie di novità, come l'aumento delle terapie praticabili e dei protocolli clinici, che pongono nuovi problemi e richiedono nuovi sforzi". Lo ha affermato il professor Ruggero De Maria, presidente di Alleanza Contro il Cancro (Acc) - la Rete oncologica del Ministero della Salute che sta coordinando il primo progetto nazionale di ricerca sulle Car-T finanziato con 10 milioni di euro dal Parlamento -, interpellato sulla situazione in Italia, intervenendo al Forum nazionale sulle CAR-T organizzato oggi da European House Ambrosetti.
    "A breve sarà approvato il quarto prodotto, ma ci aspettiamo che aumenteranno sia i prodotti sia le tipologie di pazienti che se ne potranno giovare - ha aggiunto -. La situazione quindi si farà più complessa e dinamica, anche perché stiamo trattando pazienti in linee avanzate ma già esistono sperimentazioni che indicano una maggiore efficacia quando si agisce più precocemente".
    Una complessità che non deriva, secondo il presidente, solo dalla positiva evoluzione del ventaglio terapeutico e/o da alcuni squilibri territoriali, ma anche dal percorso al quale il paziente è sottoposto quando accede alla terapia: "Affinché sia eleggibile - ha spiegato - deve poter attendere la conclusione dell'iter. Occorre creare condizioni più facili e un parallelo abbattimento dei costi". Anche realizzando nuovi modelli di preparazione: "Il contributo sin qui garantito dalle aziende è stato ed è fondamentale ma ritengo altrettanto utile capire se si possano identificare modelli misti in cui, faccio un esempio, il centro continui a utilizzare reagenti forniti dalle aziende eseguendo però il processo di produzione in house". Una soluzione che per il presidente di Acc "migliorerebbe tempistiche e procedure, garantirebbe maggiore controllo e, non da ultimo, ridurrebbe la spesa". (ANSA).
   

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