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Ematologia: tumori rari,vita ricomincia da un esame sangue

Per giornata mondiale un video per rompere il silenzio

Esame prelievi analisi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 SET - Un esame del sangue per dare un nome al proprio malessere. Per potersi spiegare il perché di sintomi che possono passare spesso inosservati, tra i quali la stanchezza, la febbre e poi il mal di testa, i disturbi alla vista, l'udito, il dimagrimento ma anche il prurito sul corpo dopo la doccia. Per i pazienti con malattie mieloproliferative croniche, tumori rari del sangue, come la policitemia vera e la mielofibrosi, la diagnosi e il percorso di cura rappresentano una svolta, la consapevolezza di avere degli strumenti per poter affrontare quella serie di disturbi che li affliggevano ma che non avevano una definizione precisa perché difficilmente riconducibili ad una malattia del sangue. È questo il messaggio di speranza del video 'Ritorno alla Vita' lanciato in occasione della 9° Giornata mondiale di sensibilizzazione sulle malattie mieloproliferative (Mpn Awareness Day) che si celebra il 9 settembre nel mese dedicato ai tumori del sangue. Nel video, visibile sulla pagina Facebook "MIELO-Spieghi", si alternano le storie di 2 pazienti che evidenziano il senso di spaesamento dovuto a sintomi apparentemente senza causa e la "svolta" rappresentata dalla diagnosi e dal dialogo con l'ematologo.
    Pochi minuti per rompere il silenzio. "Ritorno alla vita" nasce nell'ambito della campagna di sensibilizzazione Mielo-Spieghi promossa da Novartis in collaborazione con Aipamm (Associazione Italiana Pazienti con Malattie Mieloproliferative) e con il patrocinio di Ail (Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma) e del Mpn Advocates Network. Il video è il risultato di un contest la cui idea vincitrice è stata selezionata da una giuria di 10 ematologi e dalle associazioni pazienti. "Abbiamo scelto - evidenzia Antonella Barone, presidente Aipamm - l'idea che meglio rappresenta cosa succede quando si riceve la diagnosi e si può guardare con fiducia alla terapia da intraprendere". "Le persone che convivono con una neoplasia mieloproliferativa - aggiunge Sergio Amadori, presidente Ail - spesso hanno sperimentato l'incertezza e la mancanza di informazioni. Ecco perché è fondamentale creare campagne di sensibilizzazione". (ANSA).
   

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