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Autismo è tutti i giorni, il talk di 3 padri

Stanchi di celebrare 2 aprile. Elio, vaccinare contro il Covid

Redazione Ansa

   L'autismo è tutti i giorni, non solo il 2 aprile, giornata mondiale dedicata alla consapevolezza su questo disturbo . È vita quotidiana, routine, stanchezza, paure accentuate dal Covid, con l'incubo del contagio che per ragazzi e adulti potrebbe dare luogo a situazioni ingestibili oltre che a molti rischi. Lo raccontano, in un talk che ANSA anticipa in esclusiva, tre papà: Elio, artista, Gianluca Nicoletti, giornalista e scrittore e Mimmo Pesce, opinionista sportivo.

IL VIDEO


   

Alla fine di una giornata di lavoro da "Autism Manager" (termine sarcastico che vuole prendere in giro chi pensa di risolvere i problemi inventando sigle di nuovi fanta-professionisti) hanno deciso di video collegarsi dalle rispettive case e lanciare un "messaggio a reti unificate". Stanchi "delle celebrazioni una tantum che non portano vantaggio concreto" hanno deciso lo "sciopero" dall'obbligo di esserci. "Il nostro - rileva Pesce - è un 2 aprile che ci porteremo dietro tutta la vita. Il mio 2 aprile nasce il primo gennaio e finisce il 31 dicembre". "Arrivano puntuali -sottolinea Elio- richieste di interviste partecipazioni a incontri che ormai so non avranno nessun impatto. Non sulla mia vita ma su quella di tutte le persone con un figlio autistico che ho incontrato: e mi sento spesso quasi in colpa perché ho potuto accedere per mio figlio a una serie di terapie sia perché ne ho i mezzi sia perché vivo in un ambiente in cui è più facile". Pochi punti importanti quelli che i tre papà sottolineano: vaccinare contro il Covid autistici e caregiver, veicolare le terapie scientificamente validate e lavorare perché gli autistici non diventino "fantasmi" da adulti. "È di vitale importanza-prosegue Elio- vaccinare quanto prima le persone con autismo. I ragazzi, gli adulti e i caregiver. Bisogna vaccinarli subito,andava fatto due-tre mesi fa". "Ancora manca-conclude Nicoletti- omogeneità di trattamento secondo le regole scientifiche. Le famiglie sono sole,non hanno strumenti di confronto, sono lontane dalle istituzioni. Quando i ragazzi crescono poi diventano fantasmi.
    La loro utilità sociale è che in caso del decesso di un genitore vengano dati a qualcuno che li prende in consegna. E avranno un valore dei 300 euro al giorno per chi li mette in una stanza e li tiene magari sedati". 
   

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