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Covid: Piemonte monitora varianti, gruppo lavoro al Dirmei

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 17 FEB - Preoccupa anche in Piemonte la diffusione delle varianti del Covid, "il quarto fronte" dopo tamponi, vaccini e cure ospedaliere. La definizione è del professor Giovanni Di Perri, infettivologo direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Ospedale Amedeo di Savoia di Torino che, intervistato dalla Tgr Piemonte, fa il punto della situazione.
    "Le segnalazioni di varianti, ovvero di versioni diverse del virus, sono ormai quotidiane - spiega - la cosa più importante sarà verificare se sono sensibili agli effetti di questo vaccino e in che misura". A inizio febbraio la percentuale di quella inglese, sul totale dei contagi, era tra il 15 e il 20%. "I dati disponibili sono a campione, non sono analitici, completi.
    Domani ci sarà un altro campionamento, per cui tra una settimana dovremmo avere un quadro aggiornato", sottolinea Di Perri.
    Il monitoraggio di domani farà dunque chiarezza sulla circolazione anche della variante sudafricana e brasiliana. Al momento la situazione è sotto controllo, ma tracciare le varianti non è semplice. Servono tecnologie disponibili in Piemonte solo all'Istituto Zooprofilattico, al Centro Antidoping di Orbassano e all'Università del Piemonte Orientale. Il sequenziamento, inoltre, è costoso, 250 euro la volta, anche se la Regione è pronta a sostenere la spesa.
    Al Dirmei, intanto, è stato creato un gruppo di lavoro ad hoc per monitorare il capitolo varianti. "Le regole d'ingaggio per quanto riguarda la nostra protezione, il nostro comportamento, non cambiano - conclude Di Perri -, ma ciò che facciamo dobbiamo farlo ancora meglio". (ANSA).
   

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