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Miracolo d'amore in Ematologia,curata mamma e accudita bimba

Il compleanno della piccola al Residence "Chianelli" di Perugia

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 23 DIC - Il miracolo dell'amore supera ogni ostacolo. Così, in una grande catena umana di solidarietà, medici, infermieri, operatori socio-sanitari della Struttura complessa di Ematologia dell'ospedale di Perugia diretta dal Brunangelo Falini, con il supporto del gruppo multidisciplinare e dei volontari del Comitato per la vita "Daniele Chianelli", superando i limiti dei loro compiti tradizionali, hanno curato una giovane mamma che durante la gravidanza aveva scoperto di essere affetta da una grave forma di leucemia, e poi accudito la bimba neonata.
    Oggi la piccola, ospite insieme alla mamma, alle sorelline e alla nonna, delle strutture del Comitato per la vita "Daniele Chianelli" - che, nei pressi dell'ospedale di Perugia, ospitano i pazienti, bambini e adulti, in terapia ambulatoriale nei reparti di onco-ematologia pediatrica ed ematologia, ed i loro familiari - compie un anno, mentre la donna è stata sottoposta da circa un mese e mezzo a trapianto di midollo dall'equipe di Andrea Velardi, responsabile del programma Trapianti dell'Università di Perugia.
    La sua dimissione, dopo aver superato la fase del trapianto e tanti altri ostacoli, e il compleanno della piccola sono stati salutati dal Comitato e dal personale del reparto di Ematologia con grande gioia e commozione. "Vedere mamma e figlia insieme - ha detto il presidente del Comitato per la vita, Franco Chianelli - ci riempie il cuore di gioia, ma ci rende anche orgogliosi. Orgogliosi dei medici, degli infermieri, del personale Oss per la loro grandissima umanità".
    Fin dai primi giorni di vita la piccola ha vissuto in reparto con la mamma, accudita e amata da tutti gli operatori. "È stato un anno impegnativo e pieno di emozioni nuove - racconta la caposala Antonella Monaldi - tenere questa piccola in braccio, darle il latte prendersi cura di lei è stata una esperienza indescrivibile". Siamo riusciti ad arrivare ad un trapianto difficile, racconta Velardi, ma molto di quello che siamo riusciti a fare è dipeso dalla forza di questa mamma che ora proseguirà un percorso altrettanto difficile, "ma che sappiamo affronterà con la stessa tenacia". (ANSA).
   

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