(ANSA) - ROMA, 21 DIC - "Non dobbiamo avere paura delle
mutazioni. È attraverso le mutazioni che si favorisce
l'adattamento del virus all'uomo. E questa che arriva dalla Gran
Bretagna non è la prima". Così a 'Il Sole 24 Ore' Massimo
Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed
Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia
dell'Università Campus Bio-Medico di Roma.
"Non ci sono riscontri su una minore risposta del vaccino -
aggiunge - dobbiamo fare una sorveglianza molecolare e aspettare
le prove di laboratorio". Eppure sono proprio le mutazioni del
virus dell'influenza che impongono vaccini sempre diversi, gli
viene fatto notare: "Ma questo è un Coronavirus - risponde - e
le mutazioni sono assai più lente perché il genoma è molto più
grande di quello dell'influenza. Mutazioni ci sono già state. In
Italia circolano almeno 13 varianti non sono però coinvolte né
la letalità né la contagiosità e neppure l'efficacia vaccinale.
Il virus è cambiato ma non così tanto: distanza e mascherine
ancora per un anno e nel frattempo vacciniamoci: così ne
usciremo".
Teme per la riapertura delle scuole superiori il 7 gennaio?
"Non si tratta di timore ma di necessità. L'impennata nella
seconda ondata è avvenuta tra settembre e ottobre, in
concomitanza con la ripresa dell'attività scolastica e
lavorativa". (ANSA).
==Epidemiologo, vaccino non va cambiato, non è influenza
Ancora un anno di distanza e maschere e ne usciremo