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La lotta alla sclerosi multipla passa da una mela

Al via una campagna di raccolta fondi di Aism

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 01 OTT - Una mela è utile per la lotta alla sclerosi multipla, una malattia che colpisce principalmente i giovani, di cui non si conoscono ancora le cause e per la quale non esiste ancora la cura definitiva. Da venerdì 2 a domenica 4 ottobre, infatti, si terrà la campagna promossa dall'Associazione Italiana sclerosi multipla (Aism) e intitolata "La Mela di Aism": a fronte di una donazione di 9 euro è possibile prenotare un sacchetto di mele rosse, verdi e gialle contattando la sezione provinciale dell'associazione della propria città, il cui elenco è consultabile sul sito www.aism.it/mela.
    In occasione dell'evento sarà possibile anche "adottare e regalare" un cartone o un sacchetto di mele. L'iniziativa di sensibilizzazione e di raccolta fondi dell'Aism andrà a sostenere la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla e a garantire e potenziare i servizi destinati alle persone con sclerosi multipla, la maggior parte delle quali sono giovani tra i 20 e 40 anni. Anche quest'anno lo chef Alessandro Borghese è testimonial dell'evento.
    Alla manifestazione è legato anche il 45512, il numero solidale di Aism i cui fondi raccolti oltre a sostenere la ricerca scientifica sulle forme gravi di sclerosi multipla andranno a sostenere il progetto "ripartire insieme" nel dopo emergenza Covid.
    Per la pandemia di Covid-19, per garantire risposte, informazioni e immediato supporto, Aism ha potenziato il numero verde 800 803 028, gestendo richieste cinque volte maggiori rispetto a quelle dello scorso anno. Sul fronte della ricerca Aism ha lanciato con la Società italiana di neurologia (Sin) un programma di raccolta dati sui casi Covid-19 e sclerosi multipla, ha creato la piattaforma MuSC-19 con la collaborazione dell'Università di Genova, per derivare informazioni epidemiologiche utili per le scelte di sanità pubblica. In Italia, ogni anno, 3.400 persone vengono colpite dalla sclerosi multipla, con una nuova diagnosi ogni 3 ore. Delle 126 mila persone con la patologia, il 10% sono bambini e il 50% sono giovani sotto i 40 anni. E' la seconda causa di disabilità nei giovani dopo gli incidenti stradali. (ANSA).
   

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