Rubriche

Louise, fortunata anche col cancro, il test è la svolta

"Ho scoperto un'alterazione genica. Oggi la mia vita è normale"

Louise

Redazione Ansa

BARCELLONA - Louise oggi ha 33 anni e una bambina di un anno e mezzo. Al Congresso europeo di oncologia Esmo a Barcellona è voluta venire dall'Irlanda con il marito, per raccontare la sua esperienza. E lo fa sorridendo perché, dice, "in realtà, nonostante quello che mi è accaduto, io sono stata molto, molto fortunata".
    Tutto comincia nel 2017. Louise è incinta, ma scopre di avere un tumore al polmone: "E' stato molto difficile, ma pensavo prima di tutto alla mia bambina. Sono riuscita a portare avanti la gravidanza nonostante la malattia, ed i medici hanno fatto nascere mia figlia un mese prima che finesse il tempo. Poi, mi sono operata".
    Per un primo periodo, tutto sembrava procedere abbastanza bene. Ma poi, improvvisamente, la comparsa di una metastasi al fegato: "A quel punto non sapevo cosa fare, ma sono stata davvero fortunata, perché - racconta - i medici dell'ospedale irlandese dove ero in cura mi hanno detto che esistono dei test genetici per appurare se avessi delle particolari alterazioni genetiche, in presenza delle quali avrei potuto effettuare dei trattamenti mirati. Ho fatto il test e sono risultata positiva all'alterazione genica Ntrk. A quel punto ho iniziato ad essere curata con un farmaco mirato. La risposta è stata immediata e mi sono sentita subito meglio".
    Ora, dice Louise raccontando la sua esperienza durante una sessione dei lavori del Congresso, "faccio una vita normale, sto con mia figlia e nessuno si accorge della mia malattia. Prendo due pillole al giorno e vado in ospedale per i controlli una volta al mese, ma per il resto la mia vita trascorre normalmente".
    Anche il marito di Louise sorride, seduto alle sue spalle quasi a proteggerla. "In realta' - sottolinea la giovane mamma - sono stata davvero molto fortunata, perché i miei medici erano a conoscenza di questi test e me li hanno proposti tempestivamente. Questo mi ha cambiato la vita. Oggi dico che tutti i pazienti dovrebbero sapere che c'è la possibilità di avere una alterazione genica, e che ci sono test per individuarla e poter quindi avere delle terapie mirate. Ma non sempre è così. Per questo, anche i media hanno un ruolo fondamentale, per far comprendere al paziente tutto ciò con una comunicazione semplice".
    "Sì, sono grata perché sono stata fortunata, ma è anche importante essere positivi. Io per carattere lo sono, e ciò mi ha aiutata molto. Oggi - sorride Louise - mi sento bene, non mi sento una persona malata, e sono felice di essere qui per poter raccontare la mia storia".
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it