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Burioni: manca sangue al San Raffaele, sospesi alcuni interventi

Centro Nazionale Sangue, carenze locali ma sotto controllo

Redazione Ansa

- "In questo momento nel mio ospedale - il San Raffaele - le operazioni chirurgiche non urgenti nelle quali è presente anche un minimo rischio di sanguinamento sono sospese a causa della carenza di sangue da utilizzare per eventuali trasfusioni. La stessa grave situazione si verifica in molti altri ospedali in tutta Italia". Parte così l'appello che Roberto Burioni, medico paladino dei vaccini, ha diffuso oggi su Facebook per incentivare gli utenti alla donazione di sangue.
    "Se avete tra 18 e 60 anni e siete in buona salute potete diventare donatori di sangue e salvare vite - spiega Burioni, in un messaggio che ha raggiunto quasi 5mila like e circa 2mila condivisioni - ricordate quello che diceva Gabriele D'Annunzio 'io ho quel che ho donato'. Date il sangue, date il buon esempio, trasmettete la generosità e l'altruismo. Magari un giorno saremo noi o i nostri cari ad averne bisogno, e quanto seminato tornerà a nostro vantaggio, come sempre accade quando si fa del bene".
    Il mese di gennaio è storicamente un periodo in cui inizia ad alzarsi l'allerta per la carenza di sangue donato: infatti, il picco dell'influenza mette a letto migliaia di donatori abituali, e quindi il normale flusso di donazioni subisce spesso un rallentamento. Gli ospedali sono di norma attrezzati per fronteggiare eventuali carenze temporanee, con scorte di sicurezza; il modo però più sicuro per non andare in carenza è di sospendere o rimandare gli interventi chirurgici 'differibili', e cioé quelli non urgenti e che sono programmabili. In questo modo, tutti gli altri interventi urgenti o quelli che richiedono molte sacche di sangue per una trasfusione (le emergenze, i grandi traumi, i trapianti, la chirurgia su pazienti emofilici, e così via) possono comunque essere garantiti. 

Centro Nazionale Sangue, carenze locali ma sotto controllo

 Al momento non ci sono regioni che hanno carenze di sangue tali da dover chiedere la compensazione da parte di altre. Lo afferma il Centro Nazionale Sangue - Istituto Superiore di Sanità, che gestisce il sistema informativo che tiene traccia degli scambi.

"Dalla bacheca - spiega il direttore Giancarlo Maria Liumbruno - ad oggi non risultano richieste da parte di nessuna regione. Questo ovviamente non esclude che a livello locale ci possano essere delle difficoltà. Noi continuiamo a monitorare la situazione in tempo reale. Il nostro paese - ricorda Liumbruno - è autosufficiente, grazie proprio alla possibilità di scambio tra regioni".
Negli anni passati, ricorda il Cns, si sono avute situazioni critiche dovute a condizioni che hanno impedito le donazioni, come condizioni meteo particolarmente rigide o il picco dell'influenza. 
   

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