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Studentesse Milano morte per meningococco di tipo C

Ats Milano, forse contagiate da un portatore sano. SCHEDA: I vaccini contro la meningite

Redazione Ansa

(di Francesca Brunati)

Le due studentesse della facoltà di Chimica della Statale di Milano, Alessandra Covezzi e Flavia Roncalli, una morta alla fine dello scorso luglio e una quattro giorni fa, sono entrambe state uccise dal meningococco di tipo C, il più diffuso in Italia. Sono i primi esiti delle analisi molecolari effettuate a Roma nei laboratori dell'Istituto Superiore di Sanità e arrivati ieri in tarda serata sul tavolo di Giorgio Ciconali, il responsabile dell'Igiene Pubblica della Ats Metropolitana, che ha parlato di un "piccolo passo avanti" per arrivare a scoprire se le due giovani siano state contagiate da un unica persona, un portatore sano. Il numero uno dell'igiene pubblica milanese, che tiene aggiornato costantemente l'assessore regionale alla sanità Giulio Gallera, oltre a precisare che "il meningococco di tipo C è il più facile da trovare nel nostro Paese", ha infatti spiegato che gli accertamenti in corso saranno completati tra qualche giorno. I risultati finali permetteranno forse di sapere se i due batteri coinvolti a luglio e a novembre e che sono, quindi, della stessa famiglia o ceppo, sono "gemelli" e quindi identici o diversi. "Una volta che abbiamo in mano questo risultato - ha proseguito - si potrà capire se sia stata una sola persona, un portatore sano, che abbia contagiato le due giovani" e che sia in grado di trasmettere la meningite. Questo al momento non cambia il piano messo a punto dalla Ats Metropolitana che prevede le vaccinazioni gratuite per 140 studenti della facoltà: si comincerà il prossimo 9 dicembre con i primi 60 ragazzi che dovrebbero presentarsi nella sede dell'Istituto di Igiene in via Statuto. Ciconali ha tenuto a precisare che il numero di 140 ragazzi da vaccinare è stato stabilito in modo precauzionale e per eccesso "considerando che tra le due ragazze e i 140 studenti ci possa essere stato un contatto prolungato e ravvicinato", unico modo per trasmettere la meningite. Comunque tutte le persone, compresi i compagni di università, che hanno frequentato con le due giovani universitarie morte sono già state sottoposte a profilassi antibiotica.

    Intanto Basilio Tiso, veterano della sanità milanese, direttore di vari poliambulatori e adesso dirigente medico del Policlinico, invita a non preoccuparsi. "A Milano e provincia - ha detto - abbiamo in media da 1 a 3 casi all'anno di meningite.

    Si tratta di casi sopradici come in tutta Italia nei quali, purtroppo, rientrano, le due studentesse della facoltà di Chimica della Statale che sono morte. Dunque non bisogna assolutamente allarmarsi". Inoltre, ha voluto ricordare anche che, pur parlando di tragedia per le due studentesse morte, la meningite "non è una malattia che condanna a morte, perché se presa in tempo si guarisce", come è accaduto la scorsa estate a un uomo di 45 anni ricoverato al Policlinico e a gran parte dei bimbi che negli anni scorsi sono stati curati alla clinica pediatrica De Marchi, struttura dove spesso vengono trasferiti da tutta la Regione i pazienti più delicati. (ANSA).
   

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