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Cresce nella Ue la resistenza agli antibiotici

Dati presentati per la Giornata europea su tema

Redazione Ansa

BRUXELLES - Dal 2012 al 2015 il fenomeno della resistenza agli antibiotici è cresciuto per la maggior parte dei batteri e dei farmaci per combatterli tenuti sotto osservazione a livello europeo. Sono i dati resi noti dal Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie in occasione della Giornata europea sugli antibiotici.

A preoccupare di più, secondo l'agenzia che ha sede a Stoccolma, è la conferma di una tendenza all'indebolimento dell'azione degli antibiotici di "ultima istanza", quelli utilizzati per pazienti con infezioni che resistono al trattamento con tutti gli altri antibiotici.

Klebsiella pneumonia, escherichia coli e altri batteri comuni richiedono una vigilanza accresciuta, mentre sono in calo i casi di resistenza alla meticillina dello staffilococco, altro batterio piuttosto comune.

L'Ue è all'avanguardia nella vigilanza sul fenomeno della resistenza agli antibiotici, ma serve fare di più nell'attuazione degli impegni sia a livello continentale che nazionale. Lo dice all'ANSA il commissario europeo alla salute Vytenis Andriukaitis in occasione della giornata europea degli antibiotici. "L'Europa è all'avanguardia nel mondo per le iniziative di contrasto alla antibiotico-resistenza - spiega - da anni vietiamo gli antibiotici come promotori della crescita negli allevamenti e stiamo per finalizzare due nuovi regolamenti, sui prodotti veterinari e sui mangimi medicati, che aumenteranno la nostra capacità di tracciamento e monitoraggio dei farmaci". E

"L'abuso è una grande sfida", attacca Andriukaitis, ed ecco perché "in dicembre la commissione adotterà linee guida sull'uso corretto degli antibiotici". Si deve fare di più, conclude il commissario, "nell'attuazione e applicazione delle misure e nel coordinamento di diverse politiche, sanitarie, ambientali, agricole e industriali per aumentare l'efficacia della nostra azione".
   

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