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Ucraina: tamponi ai profughi in Romagna, pochi i positivi

Nessun allarme per focolai, nonostante basso tasso di vaccini

Redazione Ansa

(ANSA) - RIMINI, 15 MAR - Da qualche giorno hanno superato il migliaio a Rimini i profughi ucraini arrivati sul territorio.
    L'Ausl, con la collaborazione degli hotel dove la gran parte sono ospitati, sta svolgendo tamponi a tappeto, e per ora si riscontra "una bassa positività" al Coronavirus.
    "Tutti coloro che arrivano nel nostro Paese attraverso i canali ufficiali sono sottoposti a tamponi rapidi prima di andare nei centri di accoglienza", spiega il direttore dell'Ausl Romagna Tiziano Carradori a margine di una conferenza stampa a Rimini.
    Dall'autorità sanitaria si dicono "stupiti rispetto ad una situazione che descrive una bassa copertura vaccinale in Ucraina". E dunque non c'è alcun allarme di nuovi focolai dovuti agli arrivi. "Non abbiamo particolari preoccupazioni", assicura Carradori. Le vaccinazioni anti-Covid proseguono anche negli hotel dei profughi. "Allo stato attuale non mi sono state segnalate delle contrarietà a sottoporsi a vaccinazioni in un modo che fosse quantomeno significativo", precisa il direttore generale.
    Anche in Romagna, come nel resto del Paese, si è registrato negli ultimi giorni un aumento dei contagi, ma i ricoveri restano pressoché stazionari, e dunque Carradori si dice "cautamente ottimista", anche se "la parola fine non penso possa essere serenamente pronunciata", aggiunge.
    La "situazione in questo momento è sotto controllo", "non abbiamo segnali di allarme", gli fa eco il direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale di Rimini Carlo Biagetti.
    Questa provincia è stata una delle più martoriate dal Covid, soprattutto nella prima fase. (ANSA).
   

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