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Vaccini: Scaccabarozzi, prenotati prima di approvazione Ema

Per presidente Farmindustria impossibile avere scadenze precise

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 23 APR - I contratti sui vaccini da parte della Commissione europea sono stati fatti molto prima che gli stessi vaccini venissero approvati dall'EMA, se una delle aziende ha avuto dei problemi di produzione è più che giustificato. Lo ha detto Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, nel corso dell'incontro 'Zoom-Covid', promosso dai giornalisti di Unamsi (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione).
    "Questi contratti - ha precisato Scaccabarozzi - non sono stati d'acquisto ma di 'prenotazione', in quanto al momento non esisteva alcun vaccino approvato dall'Ema, firmati prima ancora di sapere se quei vaccini sarebbero arrivati alla fine del processo di ricerca". Per il presidente di Farmindustria, "quindi sarebbe stato assurdo pensare di avere un planning già fatto a maggio o a giugno, prima che i vaccini fossero stati approvati".
    "E non si può dire - ha continuato Scaccabarozzi - che i contratti siano stati onerosi, perché alcuni di essi sono stati venduti a 'non profit' (rientrando solo dei costi di produzione, ndr) nell'ordine di pochi euro perché le aziende hanno detto che in quella fase non volevano fare profitto sulla pandemia. Ora, siccome per produrre un vaccino se le macchine sono pronte ci vogliono sei mesi, se tutte le aziende avessero aspettato il giorno dell'approvazione dell'Ema noi oggi avremmo avuto i vaccini non a fine dicembre ma a luglio".
    Secondo il presidente di Farmindustria, sull'affare vaccini "c'è stata una grande disinformazione: tutti vogliamo essere vaccinati però abbiamo bisogno di trasmettere un messaggio di fiducia. Invece si sono sempre evidenziati solo i problemi: prima non c'erano vaccini, poi c'erano ma il problema era la temperatura, poi la distribuzione, poi ancora le forniture. Io credo che bisogna raccontare anche la storia bella: sono arrivati i vaccini molto in anticipo, per fortuna ci sono e per fortuna sembrano funzionare".
    "Se un'azienda ha avuto ritardi, ciò è dovuto che al momento della firma dei contratti di prenotazione - ha concluso Scaccabarozzi - non si poteva sapere quale fosse la resa di un bioreattore nuovo per un vaccino anch'esso nuovo. Magari si pensava che rendesse 10 mila litri e invece ne rendeva 4000. E dire che tutta l'industria non ha rispettato i tempi non è giusto perché se c'è stata un'azienda che ha avuto problemi ci sono state anche altre aziende che stanno dando più dosi di quelle previste". (ANSA).
   

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