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In chi ha poco ferro, integrarlo rende vaccini più efficaci

Migliora la risposta immunitaria, studio su bimbi in Kenya

Redazione Ansa

Soffrire di carenze di ferro può avere molte conseguenze negative e tra queste anche una minor risposta al vaccino. Ma aggiungere degli integratori all'alimentazione prima della vaccinazione sembra contrastare questo effetto negativo. A mostrarne l'effetto è uno studio condotto su bimbi in Kenya, paese in cui l'anemia è piuttosto diffusa, e pubblicato su Frontiers in Immunology, rivista ufficiale dell'Unione internazionale delle Società scientifiche di immunologia (International Union of Immunological Societies, IUIS).

Circa il 40 percento dei bambini di tutto il mondo soffre di anemia perché non assume abbastanza ferro attraverso l'alimentazione. Un precedente studio condotto su bambini di Mozambico e in Tanzania, condotto dall'Istituto Barcellona per la salute globale, ha mostrato che i bambini con emoglobina bassa, ovvero con carenza di ferro, presentavano una più bassa risposta al vaccino contro la malaria. Ora, i ricercatori dell'ETH di Zurigo (Politecnico Federale), hanno avuto la conferma, vedendo l'effetto che ha integrarlo.

In uno studio randomizzato hanno somministrato, a 127 bambini, una polvere contente micronutrienti per 4 mesi a partire da 7 mesi di età. A una parte di questi bimbi sono stati aggiunti 5 mg di ferro al giorno, ai restanti no. Quindi tutti hanno ricevuto il vaccino contro il morbillo all'età di 9 mesi. Rispetto ai neonati che non hanno ricevuto l'integratore di ferro quelli che lo avevano assunto mostravano una maggiore risposta immunitaria, valutata in base al numero di anticorpi nel sangue all'età di circa 12 mesi (inteso come numero di IgG anti-morbillo) e minor efficacia di questi anticorpi nel riconoscere il virus.
   

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