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Tumori cerebrali,chiave cura in terapie personalizzate

tumori cerebrali

Redazione Ansa

 Terapie personalizzate sul tipo di tumore e la sua particolare localizzazione, sul singolo paziente. E' questa una della chiavi con cui oggi si combattono i tumori del Sistema Nervoso Centrale (SNC) di cui esistono circa 120 tipi diversi secondo la classificazione dell'Organizzazione mondiale della sanità. Dieci i più frequenti.

Nei giovani adulti hanno generalmente un esordio con crisi epilettica, nei bambini con i sintomi dell'ipertensione endocranica quali cefalea, vomito e talvolta con problemi visivi e neurologici in genere. A spiegarlo è il dottor Iacopo Sardi, responsabile della Neuro-oncologia dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, a cui fanno riferimento complessivamente cento-centoventi nuovi casi ogni anno, e per gestirli al meglio l'ospedale pediatrico fiorentino si è dotato proprio di un'unità specializzata, perché i pazienti possano essere seguiti passo dopo passo da un neuro-oncologo e in modo multidisciplinare, in coordinamento con tutti gli altri specialisti. " I tumori cerebrali rappresentano per frequenza la seconda causa di tumore nel bambino, dopo le leucemie,e la prima causa di morte per tumore, sono meno curabili per la loro localizzazione e hanno numerose problematiche: complicanze neurologiche, visive, endocrinologiche, di riabilitazione psico-motoria, gastroenterologiche e infettive" spiega Sardi, che evidenzia appunto che per queste patologie spesso si deve ricorrere a protocolli personalizzati sulla base dell'età del paziente e della localizzazione del tumore oltre che al tipo istologico. In generale, per quanto riguarda le 'armi' a disposizione, ci sono la chirurgia (quasi sempre), e come terapie adiuvanti la radioterapia, la chemioterapia o entrambe. In qualche caso, soprattutto per i bambini più piccoli con tumori aggressivi si può ricorrere all'utilizzo di alte dosi di chemio con reifusione di cellule staminali del sangue autologhe. Tra le novità, le terapie biologiche, anche se l'immunoterapia non ha per il momento mostrato risultati soddisfacenti in termini di miglioramento della prognosi. "I tassi di guarigione- evidenzia l'oncologo- variano in base al tipo di tumore: si va da patologie come il medulloblastoma, che è guaribile nel 90% se non ha mestastasi e nel 60% se invece purtroppo si è diffuso, fino al glioblastoma multiforme, che purtroppo è al momento un tumore inguaribile con una sopravvivenza media di 14-18 mesi". La ricerca su questi tumori aggressivi, però, e' sempre in evoluzione. "Ad esempio- spiega Sardi- al Meyer si sta lavorando sulla modulazione farmacologica della barriera emato-encefalica, per facilitare l'ingresso di agenti chemioterapici nel SNC".

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