Diabete

Diabete 1, oggi con diagnosi precoce non toglie anni di vita

Decisivo il buon controllo della malattia nel tempo

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 11 NOV - Quando il diabete di tipo 1 insorge da bambini può ridurre l'aspettativa di vita e per molto tempo l'età di insorgenza della malattia è stata considerata uno dei fattori in grado di minacciare una vita lunga. In realtà, se la diagnosi è tempestiva e la malattia viene gestita al meglio le persone con diabete possono aspettarsi una durata della vita uguale a quella delle persone sane. È quanto rimarca la Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp) commentando i dati di uno studio pubblicato The Lancet Regional Health - Europe. Lo studio, coordinato da ricercatori dello Sahlgrenska University Hospital di Göteborg, ha analizzato i dati di 45mila persone con diabete di tipo 1 confrontati con quelli di oltre 200mila persone sane. I ricercatori hanno scoperto che la mortalità per le persone con diabete era fino a 3 volte più alta; le persone diabetiche avevano inoltre un rischio da 3,4 a 5 volte più alto di andare incontro a infarto, scompenso cardiaco e ictus rispetto a quelle sane. Tuttavia, quando i diabetici non erano affetti da complicanze renali o cardiovascolari avevano un mortalità uguale se non più bassa delle persone sane. "I dati mostrano che c'è tuttora una riduzione dell'aspettativa di vita in chi riceve la diagnosi nella prima infanzia, entro i 10 anni, ma questo accade soprattutto se non c'è un'adeguata gestione della malattia e quindi negli anni compaiono problemi cronici come l'insufficienza renale o i danni vascolari, che aumentano la mortalità cardiovascolare per infarto, ictus, scompenso cardiaco", afferma Valentino Cherubini, direttore dell'Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica dell'Ospedale Salesi di Ancona e presidente eletto Siedp. "Questo può essere colmato se si evitano le complicanze connesse alla malattia con una maggiore attenzione allo stile di vita, fin da piccolissimi, e migliorando il controllo glicemico servendosi di tutte le strategie abbiamo oggi a disposizione, dai diversi tipi di insulina alle tecnologie per il monitoraggio glicemico, fino al pancreas artificiale", aggiunge Mariacarolina Salerno, professore associato di Pediatria all'Università Federico II di Napoli e presidente Siedp. (ANSA).
   

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