Diabete

Giornata diabete, accesso innovazione ancora non per tutti

Né sul versante cure, né su tecnologie. Il punto del Gemelli

Giornata diabete, accesso innovazione ancora non per tutti

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Sono circa 4 milioni gli italiani con diabete, ma a 100 anni dalla scoperta dell'insulina, ancora non tutti hanno accesso all'innovazione, né sul versante delle cure, né su quello delle tecnologie, per le disparità di offerta tra una Regione e l'altra e spesso anche da una Asl all'altra. Anche per questo, il tema della giornata mondiale del diabete 2021, il 14 novembre, è "Accesso alle cure. Se non ora quando?".
    Lo sottolinea il Policlinico Gemelli Irccs, che quest'anno festeggia un riconoscimento, il premio Areteo, considerato la più alta onorificenza nel campo della ricerca sul diabete, assegnato dalla Società Italiana di Diabetologia (Sid) al professor Andrea Giaccari, responsabile del Centro per le Malattie Endocrine e Metaboliche. L'accesso negato all'innovazione ha per gli esperti ricadute importanti non solo sulla gestione del diabete oggi, ma anche per evitare complicanze future. "Oggi - spiega il professor Dario Pitocco, direttore Unità Operativa di Diabetologia- per la gestione del rischio cardio-metabolico abbiamo a disposizione farmaci come gli SGLT-2 inibitori e gli analoghi del GLP-1, e di recente è stata autorizzata anche l'associazione tra queste due classi di farmaci. Sono molecole in grado anche di ridurre le complicanze cardiovascolari. Sul fronte dell'innovazione tecnologica, un grande progresso per le persone in trattamento insulinico multi-iniettivo (tutte quelle con diabete 1 e alcune con diabete 2) è rappresentato dai nuovi sistemi di monitoraggio 'flash' della glicemia, che risparmiano le punturine al dito per la misurazione perché il sensore al braccio è 'interrogabile' ogni momento da un lettore apposito o smartphone. I modelli più nuovi sono dotati anche di un allarme che avverte nel caso si sia andando incontro a ipo o a iperglicemia. Ancora più avanzati sono i 'semi-pancreas artificiali', con microinfusore di insulina e sensore per il monitoraggio continuo della glicemia che si parlano tra loro". I dispositivi si stanno sempre piu' diffondendo ma "anche all'interno della nostra città -conclude Giaccari- notiamo disparità tra una Asl e l'altra, ad esempio sull'offerta delle nuove tecnologie, definita in base al risultato di una gara e non delle esigenze dei pazienti.Ci auguriamo tali disparità possano scomparire presto". (ANSA).
   

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