(ANSA) - ASTI, 29 DIC - Erano stoccate in un capannone privo
di autorizzazioni, in condizione igieniche critiche e con codice
identificativo falso o assente, le oltre 300 mila uova
sequestrate in un deposito abusivo di una frazione di Asti. La
struttura è riconducibile a un'imprenditrice astigiana
quarantenne, indagata dalla pm della procura di Asti, Francesca
Dentis, per frode in commercio e vendita di prodotti con segni
mendaci.
I carabinieri del Nas di Alessandria, guidati del tenente
colonnello Biagio Carillo, in collaborazione con i colleghi dei
Nas di Torino e Genova e i veterinari Asl di Asti, avevano
avviato l'indagine un mese fa, a seguito di una segnalazione
anonima.
Sono state 21 le perquisizioni svolte in tre centri di
imballaggio del Torinese e in 18 punti vendita della grande
distribuzione in Asti, Torino, Alessandria e Genova, ignari
della presunta truffa. In via di accertamento la provenienza
delle uova, alcune delle quali riportavano codici identificativi
di altre aziende inconsapevoli della frode.(ANSA).
Uova con etichette contraffatte, Nas indagano su provenienza
Oltre 300mila quelle sequestrate, una astigiana nei guai