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Asaps, 30 anni di impegno per cambio coscienza su sicurezza stradale

Dal 1991 ha ottenuto importanti risultati per salvare vite

Redazione Ansa

L' Asaps, acronimo di Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, nasce nel 1991 per iniziativa di un gruppo di appartenenti alla specialità di Forlì, Cesena, Ravenna e Faenza. Da allora, guidata da Giordano Biserni - 30 anni di lavoro nella Polizia Stradale arrivando alla qualifica di Ispettore Superiore - prosegue con immutato impegno nella creazione di una coscienza sulla sicurezza nella circolazione stradale di cui, purtroppo, il nostro Paese sembra essere ancora carente.
    "Eravamo 16 incoscienti appartenenti alla Polizia Stradale di varie sezioni della Romagna, - ricorda Biserni - territorio ad altissima vocazione infortunistica segnato dagli Anni '80 dal triste fenomeno delle stragi del sabato sera che hanno strappato alla vita centinaia di ragazzi. In quel periodo ci rendemmo conto che si doveva fare qualcosa in più. Cominciammo a conseguire i primi risultati col dibattito sulla limitazione degli orari delle discoteche e della vendita degli alcolici in genere. E il numero dei ragazzi morti sulle strade cominciò a diminuire".
    Tra le altre iniziative di successo, sottolinea il presidente dell'Asaps, vi è stata l'istituzione dei cartelli di colore marrone con la numerazione dei cavalcavia sulle autostrade all'epoca del lancio dei sassi che avevano causato a metà degli Anni '90 diverse vittime e feriti. E la chiusura dei varchi nei guardrail spartitraffico autostradali che consentivano di fare folli inversioni di marcia o, ancora, l'impegno per far collocare cartelli di divieto d'accesso maggiorati per impedire gli ingressi in autostrada contromano.
    "Voglio ricordare il nostro impegno - prosegue Biserni - anche sul versante della educazione stradale al fianco della Fondazione Unipolis prima col progetto Sicurstrada, col quale abbiamo girato per 25 anni molte scuole superiori un po' in tutta Italia per parlare ai ragazzi, per portare la nostra esperienza, per raccontare a loro cosa voleva dire suonare un campanello alle 5 del mattino per dire a un papà e a una mamma che un loro figlio non sarebbe mai più tornato a casa a causa di uno schianto".
    La battaglia con il connotato più evidente nello scorso decennio per l'Asaps è stata quella a favore della legge sull'Omicidio stradale. Un percorso fatto con l'associazione Gabriele Borgogni di Firenze e soprattutto con Stefania e Stefano Guarnieri che, dopo aver perso il loro Lorenzo in un tragico incidente stradale causato da un ubriaco alla guida, si sono impegnati con determinazione, capacità e generosità per arrivare al traguardo di questa legge. "Quando siamo nati nel 1991 si contavano quasi 8.000 morti sulle strade - sottolinea Biserni - e nel 2019 sono stati 3.173.
    Le stragi del sabato sera causavano oltre 1.000 vittime l'anno, oggi poco più di 200. In quella forbice di oltre 4.000 morti in meno c'è sicuramente un piccolo contributo anche dell'Asaps, una voce libera e autonoma della sicurezza stradale" 
   

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