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Da riconoscimento biometrico nelle auto molta più sicurezza

Esame volto sblocca motore e lancia allarme per malori o infarto

Redazione Ansa

L'uso della biometria per attivare il funzionamento degli smartphone è già largamente diffuso ed ora, dopo essere state implementate negli ultimi anni, soluzioni come il riconoscimento facciale - molto più pratico rispetto alla scansione delle impronte digitali - sta per debuttare anche nelle auto di normale produzione. Una prima applicazione, anche se solo a livello di concept, era stata mostrata dal Gruppo Hyundai nella barchetta Genesis Essentia svelata al Salone di New York del 2018, ed in cui le porte si aprivano e la propulsione elettrica si attivava con il riconoscimento delle impronte digitali e quello facciale. Secondo gli esperti, primo fra tutto il Gruppo Continental che sta lavorando con i maggiori costruttori per introdurre questa novità nei modelli di serie, la biometria non presenta solo il vantaggio di garantire un maggiore livello di sicurezza - nell'apertura e nell'accensione dei veicoli - rispetto alle chiavi a radiofrequenza e ai recentissimi sistemi che abilitano lo smartphone per questa funzione. Infatti può aiutare (e di parecchio) ad evitare incidenti per fattori legati alle condizioni fisiche del guidatore, come la stanchezza, la distrazione e i malori. La biometria, dunque, non migliorerà dunque solo il confort e la facilità d'uso delle auto, ma permetterà di avere a fianco - durante la guida - un efficiente e discreto 'amico' che si prende cura della nostra forma e delle nostra salute. Il riconoscimento facciale, ad esempio, può sorvegliare il livello di attenzione del guidatore nei confronti della strada, può valutare con appositi algoritmi la stanchezza e l'insorgere di sonnolenza e attivare sistemi di avviso, di allarme e perfino di inibizione a proseguire il viaggio. Sfruttando sensori supplementari, inseriti nelle cinture di sicurezza, queste nuove tecnologie di controllo potranno anche ricevere ed elaborare i dati di specifici cardiofrequenzimetri e intervenire automaticamente - chiamando anche i soccorsi e geolocalizzando il veicolo - in caso di malore o peggio di infarto.

Una ricerca realizzata lo scorso anno da IBM negli Stati Uniti, in Asia e in Europa ha evidenziato che il 67% si trova già a proprio agio nell'utilizzare la tecnologia biometrica nei dispositivi che già la propongono e che una quota ancora superiore (l'87%) apprezzerà questi sistemi di attivazione anche in altre future applicazioni. Uno degli usi più pratici per il riconoscimento facciale, spiegano gli esperti, riguarderà poi il car-sharing; per proteggere il parco veicoli a disposizione sulle strade da ripetuti furti o danni. Le aziende del settore potranno creare liste di 'immagini facciali' di clienti non più ammessi al servizio per la elevata incidentalità e addirittura di vandali e ladri, così da bloccarli alla guida e inviare un avviso alla base del noleggio.

Spesso, infatti, i driver non autorizzati o i guidatori privi di patente utilizzano ID di conoscenti o peggio sottratte per ottenere l'indebito accesso al veicolo, ma il sensore biometrico riconoscerà subito il volto notificando la non corrispondenza con i dati archiviati. 

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