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Farmaci e guida, un test svela effetti negativi su sicurezza

Aumentano i tempi di reazione e diminuisce la lucidità

Farmaci e guida, un test svela effetti negativi su sicurezza

Redazione Ansa

ROMA - L'effetto dei medicinali può incidere negativamente sulla guida e più di dieci milioni di italiani li assumono con frequenza. Le tre categorie più diffuse tra i farmaci che presentano controindicazioni per la guida sono i miorilassanti, utilizzati per lenire i dolori muscolari, i sonniferi e gli antistaminici, cioè le medicine anti-allergiche.

Lo scopo dei test organizzati dalla rivista Quattroruote sulla propria pista di Vairano (PV), in collaborazione con l'Istituto Clinico Humanitas e la Polizia stradale, è stato proprio quello di valutare il loro impatto sugli automobilisti, che a seconda dei casi è stato più o meno marcato. Inoltre, la complessità normativa del C.d.S. rende molto difficili i controlli, che sono molto meno frequenti di quelli per la guida in stato di ebbrezza, quindi l'effetto potenziale sulla sicurezza stradale è tutt'altro che trascurabile.

L'assunzione del miorilassante (tizanidina 2 mg) comporta quasi immediatamente la percezione di un senso di rallentamento nei movimenti e delle difficoltà di gestione del volante; la consapevolezza del proprio stato inducono il guidatore a essere più lento e prudente, ma questo non gli impedisce di abbattere, in tutto, tre birilli e di mettere in mostra tempi di reazione sensibilmente più alti. L'antistaminico (cetirizina 20 mg) induce un po' di sonnolenza che lo porta a guidare più lentamente e a commettere un errore nella prova di evitare dell'ostacolo; a un secondo tentativo, i risultati migliorano, forse per effetto della maggiore conoscenza del percorso e del benefico effetto del medicinale sulla respirazione del conducente (una più efficace ossigenazione del sangue incide positivamente sui comportamenti). Restano, tuttavia, problematici il superamento dello slalom e la prova di parcheggio. I risultati peggiori, infine, sono quelli conseguiti dal soggetto che, tre ore prima della prova (invece che le sette-otto consigliate) ha assunto un sonnifero (zolpidem 10 mg): le sue prime prove risultano disastrose, tra stragi di birilli abbattuti, tempi di reazione dilatati ed evidenti difficoltà di concentrazione. Con il passare del tempo, il guidatore si sente meglio, ma è una percezione che si rivela illusoria: dopo oltre cinque ore dall'assunzione del farmaco, il numero di birilli abbattuti è ancora elevato.

Dopo aver assunto questi farmaci, dunque, è necessario seguire scrupolosamente le indicazioni del foglietto illustrativo: come ha dimostrato il test il loro effetto sui riflessi più essere significativo. I partecipanti sono stati monitorati durante tutta la giornata dal dottor Antonio Voza, responsabile del Pronto soccorso dell'Istituto Clinico Humanitas. Il percorso allestito prevedeva passaggi obbligati, uno slalom tra i birilli, un muro d'acqua improvviso da evitare e un posteggio in retromarcia, oltre alla misurazione dei tempi di reazione a uno stimolo luminoso e un test di risposta a una app dedicata.

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