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Mazda CX-60 e-Skyactiv D, tubodiesel alla giapponese

Il 3.3 turbodiesel Mazda ha una tecnologia unica ed innovativa

Mazda CX-60 e-Skyactiv D, tubodiesel alla giapponese

Redazione Ansa

Il modello di vertice della gamma Mazda, la CX-60, propone una variante a gasolio che rappresenterà, tra le versioni RWD e AWD, il 75% delle vendite del Suv giapponese sul nostro mercato.
   

L'abbiamo guidata in Spagna, tra Barcellona e Girona, in un percorso misto, composto da tratti autostradali, extraurbani, e cittadini. L'estetica riprende quella della sorella ibrida plug-in, e la scritta inline6 nelle aperture lungo i passaruota anteriori indica che si è al cospetto della variante spinta da un 6 cilindri in linea da 3,3 litri turbodiesel con tecnologia all'avanguardia. Mazda, da sempre, tende a differenziarsi con soluzioni innovative che percorrono strade alternative, e anche in questo caso non è stata da meno. Lo dimostra la forma del cielo del pistone, denominata Double Egg-Shape, attraverso la quale viene ottimizzata la tecnologia di combustione, indicata dall'acronimo Distribution Controlled Partially Premixed Compression Ignition, che consente di avere un'efficienza termica superiore al 40%.
    Tradotto, consuma meno ed è più efficiente, come dimostrano le percorrenze dichiarate, che vanno dai 5 ai 5,3l/100 km nel ciclo WLTP, mentre le emissioni di CO2 sono comprese tra i 128 ed i 139 g/km. Merito anche del sistema ibrido a 48V dotato di una batteria agli ioni di litio da 0,33 kWh sistemata nel pianale del veicolo.
    La variante RWD della CX-60 con lo e-Skyactiv D eroga una potenza di 200 CV ed una coppia di 450 Nm, mentre quella AWD innalza i valori, rispettivamente, a 249 CV e 550 Nm. Se con la prima lo scatto da 0 a 100 km/h è coperto in 8,4 secondi e la punta velocistica è di 212 km/h, la seconda guadagna 1 secondo netto nella medesima accelerazione, e 7 km/h nella velocità massima.
    In combinazione con l'architettura che prevede, di base, la trazione posteriore, sospensioni anteriori a doppio braccio oscillante, e posteriori multilink, la CX-60 turbodiesel distende potenza e coppia con la valida trasmissione automatica ad 8 rapporti, che rifugge dal classico convertitore di coppia, e sfrutta una frizione multidisco ed un generatore/motorino elettrico.
    Tutto questo patrimonio tecnologico si traduce in una guida senza incertezze di erogazione, fluida, con una riserva di potenza sempre a disposizione del guidatore. Preciso lo sterzo, solida la tenuta di strada, con la versione RWD più leggera e agile, e la AWD che offre ulteriore presa, in particolare sui fondi a bassa aderenza. Nella marcia si apprezza anche la rapidità di consultazione della strumentazione digitale, che richiama nella grafica quella analogica, e la posizione dello schermo del sistema multimediale, situato in alto ma in maniera armonica nel disegno generale, in modo da non comportare distrazioni. Con il sistemi AppleCarPlay ed AndroidAuto, a cui si connette in wireless, si può utilizzare in modalità touch, ma c'è sempre il pratico rotore sul tunnel centrale.
    Il trattamento delle finiture in legno d'acero e quello dei tessuti denotano finiture ed assemblaggi di qualità. In generale, il comfort di marcia risulta elevato grazie al contenimento dei fruscii aerodinamici ed al motore che, a velocità autostradale, gira ben al di sotto dei 2.000 giri. Proposta nelle varianti Prime Line, Exclusive Line, Homura e Takumi, la CX-60 e-Skyactiv D, ha un listino che parte da 49.900 euro ed arriva a 61.200 euro. 

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