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Electric Days, la transizione passa da economia e politica

Becchetti: 'Transizione elettrica più veloce delle nostre paure'

Electric Days, la transizione passa da economia e politica

Redazione Ansa

"La transizione è più veloce di quello che immaginiamo e anche delle nostre paure", parola di Leonardo Becchetti, ordinario di Economia Politica presso la facoltà di Economia dell'Università di Roma Tor Vergata, esperto di transizione ecologica e intervenuto oggi alla prima giornata degli Electric Days, in corso a Roma.
"Ci sono problemi di ordine superiore - ha commentato Becchetti - come il surriscaldamento globale, che non è un questione radical chic ma è reale, come nel caso dei migranti climatici, della siccità e dei costi per l'agricoltura. E' importante che l'Europa dia l'esempio".
Sul fronte della transizione alle motorizzazioni elettriche, Becchetti non ha dubbi. "Sono sicuro - ha spiegato il professore - che l'appuntamento del 2035 è già superato dalle decisioni di molte case automobilistiche, che hanno deciso di smettere di produrre auto con motore a combustione. Saremo pronti prima di quella data".
Sul fronte della diffusione dell'elettrico nel breve periodo, restano però alcune incognite. "Le restistenze di alcune case automobilistiche - ha commentato ancora Becchetti - dipendono da investimenti già fatti in passato. Bisgona capire anche obiezioni e come superarle. Sarà fondamentale un'economia di scala che farà scendere prezzi. Altra incognita riguarda i materiali, ma la tecnologia si evolverà con nuove batterie che limiteranno anche l'utilizzo di minerali rari e saranno più riciclabili. In Italia, il Lazio potrebbe essere la nuova Arabia Saudita del litio".
A determinare i modi in cui affrontare la transizione energetica, non saranno però solo componenti economiche. "Tutto dipende anche dalla lungimiranza politica - ha concluso Becchetti - ma andremo in questa direzione, anche se l'Italia è ancora indietro rispetto a paesi dove governi hanno investito per incentivare la transizione. C'è poi una questione culturale e un delta dei prezzi ancora alto". 

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