Motori

Dacia Duster ha una 'marcia' in più con il cambio Edc

Alla prova su strada: nuovo design, praticità di sempre

Dacia Duster

Redazione Ansa

Di Carlo Mandelli

Dacia Duster ha una 'marcia' in piu' con il cambio Edc

Il Suv per tutti ma non più, solamente, ispirato alla filosofia radicale del low cost, quanto piuttosto a quella dell'essenziale al giusto prezzo. Se poi a Dacia Duster aggiungiamo un cambio automatico Edc, il discorso fila letteralmente con una marcia in più. Per la prova di ANSA Motori ci siamo messi alla guida di un Duster nella sua versione Journey 4x2 1.3 TCe, da 150 Cv e dotata del cambio Edc, doppia frizione a sei rapporti.
A fare la differenza alla guida, immediatamente con i primi metri percorsi su strada, è proprio il cambio Edc che in Renault già conoscono da tempo. La sigla è infatti quella che sta per Dual Clutch Transmission, un cambio cioè con due frizioni, la prima per le marce dispari (1,3,5) e la seconda per le marce pari (2,4,6 e retromarcia). Ad ogni cambiata, una frizione si apre mentre, contemporaneamente, si chiude la frizione del rapporto successivo. Tradotto: grande fluidità nella cambiata, nessuno strappo e comfort come se ci si trovasse su un Suv di gamma superiore.
   

Duster continua a convincere anche alla guida, sempre piacevole e 'semplice' grazie ad un volante sempre 'leggero' e non troppo diretto, con quella sensazione da veicolo off-road che negli usi più comuni di Duster non dispiace per niente.
L'assetto, in generale, combina un buon rigore tra le curve con sospensioni gentili sui dossi. La ripresa brillante è garantita da 150 CV e 250 Nm, che offre ottimi margini di sicurezza nei sorpassi e quel pizzico di grinta che non guasta mai sul misto. Puntuali e precisi anche i passaggi di marcia quando si usa il cambio in modalità manuale/sequenziale utilizzando la leva tra i sedili e in mancanza, più che giustificata vista la filosofia Dacia, delle palette dietro al volante.
A dare un'ulteriore 'marcia' in più a Duster, oggi ci pensa anche la nuova identità visuale del marchio, che proprio al modello più Suv della gamma Dacia offre tutto un altro design e aspetto fortemente outdoor nelle sue forme. Pur mantenendo i tratti stilistici tipici del modello originale, il nuovo Duster vanta un look più deciso.
Con la nuova identità di marca, i volumi sono accompagnati dai gruppi ottici Y-shaped e dall'introduzione sulla calandra del nuovo emblema Dacia Link, dove la D e la C si uniscono come gli anelli di una catena a simboleggiare robustezza e semplicità, mentre la nuova firma Dacia spicca sul volante e sul posteriore.
Azzeccato anche il design per le varie bocchette dell'aria.
Dacia Duster, anche nella sua versione più recente e nell'allestimento che abbiamo provato, ovvero quello dotato di tutto, o quasi, quello che c'è a disposizione per il modello (con prezzo a listino di 24.450 euro), resta il Suv per tutti e sempre pronto a tutti gli usi: caricare il capiente bagagliaio la legna per rifornire un camino, magari in montagna, così come districarsi con agilità nella giungla urbana di tutti i giorni.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it